Ecco il «dialogo» dei compagni

Ecco il «dialogo» dei compagni

Il clima è quello della tolleranza zero. O meglio, della tolleranza «ma solo se la pensi come me». E così a Milano sembra non esserci più nemmeno spazio per il confronto libero, per l'espressione di un'idea diversa da.
È capitato ancora. In via Ravenna, zona Corvetto, un gazebo della lega Nord è stato preso d'assalto. Si sono presentati in 15: hanno circondato il banchetto, minacciato e insultato i militanti del Carroccio, ribaltato i tavoli e strappato i manifesti, gettando all'aria volantini e vario materiale informativo. Fortunatamente non ci sono stati feriti ma poco ci è mancato. Il gruppo di sovversivi non ha esitato ad aggredire e si è messo pure a intonare un coretto stile stadio: «Via i razzisti, Milano è nostra». A dare fastidio sono stati i manifesti che rappresentano il sindaco Pisapia vestito da conte Dracula: una provocazione in stile leghista per dire basta alle tasse e alla politica del «dissanguamento» delle tasche dei milanesi.
Gli aggressori non sono ancora stati identificati. «Per noi - commenta il leghista Davide Boni - sono solo dei codardi che hanno deciso di fare democrazia a modo loro». «I coraggiosi democratici - rincara il capogruppo in Comune Alessandro Morelli - hanno deciso che non possiamo dire la nostra». «La cosa importante - commenta il segretario provinciale Igor Iezzi - è che dopo un'ora il gazebo era riaperto e i nostri militanti riprendevano il lavoro. La Lega non si fa spaventare». L'azione viene condannata non solo dal fronte leghista ma anche dai rappresentanti del Pd. A parlare, interpellato dal Giornale, è il coordinatore lombardo dei Democratici Alessandro Alfieri: «Ci vuole rispetto anche quando le idee sono diverse. Un conto è la battaglia verbale, un conto è la violenza fisica. Noi ovviamente combattiamo ideologicamente la Lega ma è assolutamente sbagliato andare oltre la dialettica politica». Anche il Pd la scorsa settimana è stato preso di mira. Un'aggressione, quella alla sede del circolo di via Archimede, dettata da altri motivi (la battaglia dei No Tav) ma altrettanto irrispettosa e definita da tutti «ingiustificabile». Stavolta interviene pure l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli a puntare il dito contro l'aggressione: «Voglio esprimere una netta condanna per l'episodio. Il dibattito e il confronto politico possono anche essere accesi, ma mai devono determinare simili azioni di intolleranza». L'intervento viene particolarmente apprezzato dal centrodestra. Soprattutto perché arriva dopo mesi di silenzio. In passato, dal Comune di Milano non è arrivata mai mezza parola.

Già nel 2011, quando un gruppo di studenti in sciopero assalì un gazebo del Carroccio in piazza Cordusio, i leghisti chiesero a Pisapia di «condannare gli atti di squadrismo». Ma non fu mai presa nessuna posizione. Così come ci fu il silenzio più totale quando vennero assaliti di gazebo di Fratelli d'Italia lo scorso febbraio.

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