Ecco i guanti con le frecce per evitare incidenti in bici

Ecco i guanti con le frecce per evitare incidenti in bici

Che in Italia di bici si muoia, e purtroppo non in senso metaforico, non è una novità: si parla di un evento mortale al giorno, senza contare i casi in cui, per fortuna o per destino, se ne esce con qualche graffio e osso rotto. Migliaia di incidenti alcuni dei quali, forse, sarebbero evitabili con 50 euro o giù di lì. Questo, anzi qualcosa meno, è il prezzo di BlinkMe, i «guanti con la freccia» che aiutano il ciclista a farsi vedere mentre curva, uno dei momenti più critici. Sono in tessuto tecnico equipaggiati con led luminosi gialli a forma di indicatore di direzione: il pulsante per accenderli è sull'indice, e dopo 8 secondi si spengono in automatico. Chi li ha provati dice che è tutta un'altra storia: sei più visibile, pedali più sicuro e, quando svolti, non rischi brutte sorprese. L'idea è nata qui a Milano, o meglio, è nata a Copenaghen da un giovane inventore milanese, Davide Tramontana, 27 anni e una laurea in Economia alla Cattolica. «Era il 2011 e pedalavo nella capitale danese, città da sempre biker friendly, insieme a mia sorella. All'improvviso, in curva, è stata travolta da un altro ciclista che non l'ha vista». Nessuna grave conseguenza, per fortuna. A Davide, però, si è illuminata una lampadina: perché non fare qualcosa? «Cercando su internet ho scoperto che al massimo c'erano gruppi di luci da installare sulle bici. Milano però non è Copenaghen, qui le biciclette spariscono dall'oggi al domani. Io pensavo piuttosto a qualcosa da portare sempre con te, anche quando, ad esempio, usi il bike sharing. I guanti erano l'ideale». Da lì all'apertura della Tramo sas il passo è stato breve. In poco tempo è arrivato anche il brevetto, e meno male: «Nel gennaio 2013, dopo aver brevettato i miei guanti, mi imbatto in una notizia che sta facendo il giro di giornali e social network: Zach Vorhies, un ingegnere che ha lavorato per Google, ha inventato gli Zackees, turn signal gloves». Una piccola diatriba Bell-Meucci, insomma, che però Tramontana minimizza: «Io so, date alla mano, di essere arrivato prima, ma non importa anche perché, detto fra noi, i suoi guanti hanno qualche difettuccio e costano il doppio».

Intanto continua per la sua strada, che promette bene: «Ne ho già vendute diverse centinaia, dal sito blinkme.org e nei negozi specializzati di Milano e dintorni. Da poco sono anche su Amazon».

Il feedback è molto positivo: «A tutti gli eventi che abbiamo organizzato ho incontrato qualcuno entusiasta dell'idea».

Il passo successivo? «Vorrei renderli accessibili a tutti, anche alle famiglie e

ai semplici cittadini che scelgono la bici e hanno il diritto di vivere un'esperienza piacevole e sicura». Questo però significa altri numeri e altri canali distributivi. E magari qualcuno disposto a condividere la sfida.

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