«Entro fine mandato riaprirò il Lirico» aveva promesso Giuliano Pisapia nei primi mesi da sindaco. Non centrerà l'obiettivo: il teatro riaprirà solo a fine del 2016, ma la rinascita del fratello minore del Piermarini in via Larga è partita. A marzo il Comune pubblicherà il bando per assegnare i lavori e, quasi contemporaneamente, quello per trovare il gestore dello spazio, che sarà polifunzionale. Non solo spettacoli ma un ristorante da 400 metri quadri con vista palco al secondo piano, un bar e altre attività commerciali al piano terra, un foyer da cento persone da usare anche per conferenze ed eventi. Ieri la presentazione ufficiale del progetto alla città in Sala Alessi, a Palazzo Marino. Ospiti d'onore l'ex attrice Valentina Cortese (salutata con standing ovation) e Dalia Gaberscik, figlia di Giorgio Gaber, a cui sarà intitolato il teatro. «Come cittadina e come figlia - ha detto - sono felice che il teatro rinasca con un mix di tradizione e innovazione, e che ci sia un segnale di attenzione per Gaber».
Era chiuso dal 1999, ora nelle previsioni dei Comune i cantieri del Lirico apriranno nella primavera 2015 e, con un'opera media di 45/50 persone al giorno e una «produzione» da 800mila euro al mese, finiranno in 600 giorni. Un restyling da 16,5 milioni. I gestori dovranno dare un contributo di circa un milione per gli arredi delle sale e per implementare l'attrezzatura del palco. «Spese che saranno sottratte dall'affitto - spiega l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Il gestore viene scelto in fase di appalto perché vogliamo che in 600 giorni sia restaurato interamente il teatro, dunque anche la parte a carico del privato». Lo spazio sarà affidato per «non meno di 12 anni».
Tra platea, palchi e balconate, il Lirico potrà contenere 1.500 spettatori. Quello studiato dai direttori tecnici del Comune coordinati da Massimiliano Papetti e Roberto Conte col supporto del Politecnico sarà un restauro conservativo. Le nuove tecnologie si fonderanno con il mantenimento delle caratteristiche e le decorazioni del progetto di Cassi Ramelli datato 1939, dalle dorature alle filettature in oro. In tessuto e velluto rosso le tappezzeria del palco e della sala, le pareti saranno invece color pastello. Lo spazio per camerini laterali e servizi si allargherà su circa 300 metri quadri. Ponti mobili sposteranno in altezza il golfo mistico, in modo da unirlo, all'occorrenza, al palcoscenico o alla platea. Previsti un nuovo impianto di riscaldamento e illuminazione. Il palco sarà interamente ricostruito mentre gli ingressi resteranno quelli tradizionali di via Larga, il ristorante si raggiungerà in ascensore. Il progetto, che copre una superficie di 9.550 mq, «è tutto milanese e realizzato da professionisti del Comune - tiene a ribadire l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza che più di tutti si è battuta per il restyling -. Saniamo una ferita nel cuore di Milano».
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