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Ema ad Amsterdam, schiaffo finale dell'Europa

Ema ad Amsterdam, schiaffo finale dell'Europa

Il Parlamento europeo ha dato il via libera all'attribuzione a Amsterdam dell'Agenzia Europea del farmaco, anche se con una serie di condizioni per verificare l'effettiva realizzazione della sede dell'Ema nei tempi previsti. Il voto dell'Assemblea di Strasburgo «è un sì condizionato a Amsterdam», ha spiegato l'eurodeputato Giovanni La Via, relatore del provvedimento: «Vogliamo che siano rispettati i tempi perché la continuità operativa dell'Agenzia è la cosa più importante che il Parlamento vuole. La sicurezza dei cittadini in termini di salute passa dall'operatività dell'Ema». Il rapporto che attribuisce la sede dell'Ema a Amsterdam è stato approvato con 507 voti a favore, 112 contrari e 37 astenuti. Secondo la valutazione di La Via, la sede provvisoria di Ema ( lo Spark Building) «non è lontana dall'essere pienamente funzionante». Per contro ci sono dubbi su quella che dovrebbe essere la sede definitiva (il Vivaldi Building). Per ora c'è solo «un pezzo di terra», ha sottolineato La Via. Secondo il relatore dell'Europarlamento, se ci fossero ritardi nei lavori del sede definitiva, Ema ci chiederà subito di intervenire». In caso di mancato rispetto da parte delle autorità olandesi decadrebbe l'accordo e si aprirebbe un'altra fase. «Non dobbiamo considerare chiusa la partita - ha spiegato il governatore Attilio Fontana -. Dobbiamo insistere in ogni sede possibile, e con una dovuta pressione politica da parte del Governo, per non lasciare nulla di intentato.

Trovo singolare che Milano abbia una sede già pronta, e prestigiosa, come Palazzo Pirelli, eppure ci si intestardisca ad attendere per tutto il 2018 che Amsterdam trovi una soluzione che al momento non ha». «Posso esprimere dispiacere - spiega il vicesindaco Anna Scavuzzo -. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare e ora troveremo un'altra sfida».

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