Cronaca locale

Emergenza sanitaria. Ora Gallera chiama i medici dell'esercito

L'assessore: «Ho scritto al ministro della Difesa» Personale e macchinari, stanziati 50 milioni

Emergenza sanitaria. Ora Gallera chiama i medici dell'esercito

La buona notizia - ha esordito l'assessore al Welfare Giulio Gallera al consueto appuntamento di aggiornamento è che oggi (ieri per chi legge) sono stati dimessi due pazienti ricoverati al Sacco e provenienti dalla zona rossa». Così ha annunciato il presidente lombardo Attilio Fontana ha annunciato che «la mia collaboratrice, come numerosi altri pazienti lombardi, è guarita e sta per essere dimessa. Una buona notizia a conferma che i nostri sforzi stanno producendo risultati positivi. Mercoledì, poi, ho in programma una video conferenza con il premier Conte per fare il punto della situazione, mentre oggi ho avuto un colloquio telefonico con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che mi ha annunciato una visita nei prossimi giorni in Lombardia». Nel frattempo è risultato positivo ed è stato ricoverato l'assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli. Per questo ieri l'intera Giunta regionale ha dovuto affrontare l'esame del tampone. «Tamponi tutti negativi», ha fatto sapere in serata l'assessore Gallera. Il bilancio.

I casi positivi sono arrivati a 1.254, i ricoverati in ospedale a 478, oltre alle persone in terapia intensiva che sono 127. I positivi asintomatici sono 472 e i decessi 38: si tratta in tutti gli ultimi i casi di persone oltre gli 80 anni, con patologie correlate e problematiche di carattere cardiologico, nefrologico o diabetologico». I più a rischio gli over 65 che sono fortemente invitati a stare in casa il più possibile: dalla Regione arriva la richiesta per i sindaci di attivare tutte quelle forme assistenziali per gli anziani soli, come la consegna dei pasti a domicilio, la spesa, l'acquisto delle medicine e tutti i servizi che solitamente vengono attivati con il caldo estremo.

Il sistema sanitario lombardo è allo stremo, con picchi negativi, come a Crema ma è chiaro che così non potrà reggere a lungo. Domenica gli operatori della sanità privata si sono messi a disposizione per andare a supportare i colleghi in corsia nelle zone rosse, mentre i direttori sanitari stanno cercando di ricavare nuovi posti letto, circa 200, anche per la diminuzione dell'attività dei blocchi operatori, di cui 120 dedicati alla terapia intensiva per il Covid-19. «I presidi di Lodi, Seriate, Crema stanno diventando degli ospedali a vocazione coronavirus - ha spiegato l'assessore Gallera - dove trasformiamo le medicine in pneumologie, poi ci sono reparti di infettivologia e terapie intensive per gestire al meglio questi pazienti».

Dalla giunta lombarda ieri è arrivato uno stanziamento di 40 milioni di euro «per acquistare macchinari e migliorare i nostri reparti di rianimazione e 10 milioni per l'assunzione di nuovi medici e nuovi infermieri» ha spiegato il governatore in mattinata.

«Io e l'assessore alla Protezione Civile, Pietro Foroni, abbiamo scritto una lettera al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per avere tutti i rappresentanti della sanità militare. Abbiamo già registrato la sua disponibilità» ha affermato l'assessore al Welfare.

Contro l'emergenza c'è una «grande azione intensa fatta dai nostri esperti sia del pubblico che del privato accreditato, dalle nostre unità si sta riuscendo a dare delle risposte organizzative importanti».

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