Due mesi di slittamento. È quanto si è dato il Salone del Mobile per riuscire a organizzare la sessantesima edizione in completa sicurezza e assicurarsi una folta presenza di visitatori e stranieri. Ieri il cda di Federlegno Arredo Eventi, in accordo con Fiera Milano, ha deliberato all'unanimità lo slittamento della kermesse internazionale del Mobile dal 5 aprile al 7 giugno (fino al 12) per la pandemia.
Diversi gli ordini di problemi: il principale il tema dell'allestimento che richiede almeno 3 settimane di lavoro per montare gli stand prima della data stabilita. Troppo a ridosso della pandemia in corso, e troppo complicato e rischioso per gli allestitori e i montatori lavorare in queste condizioni. L'altro trovare al «colosso», che ha visto oltre il 90 per cento degli spazi assegnati su tutta la superficie espositiva, una finestra temporale adeguata all'interno del calendario, per altro in evoluzione, di Fiera Milano. A slittare, infatti, sono anche altre manifestazioni in Italia e nel mondo. «Un fine lavoro di cesello» lo definisce Maria Porro, presidente del Salone del Mobile.Milano con l'obiettivo finale di realizzare una grandissima manifestazione, che comprende quest'anno le importanti biennali della Cucina, del Bagno e di FTK (Technology for the kitchen) garantendo a tutti la possibilità di organizzarsi. Da qui il calcolo del rischio e una decisione arrivata in tempi rapidi. C'è qualche svantaggio nel perdere la tradizionale data di aprile? «Due anni di pandemia ci hanno insegnato che il è sempre stato fatto così non vale più» replica Maria Porro. E il Super Salone l'ha dimostrato.
«La decisione di posticipare l'evento consentirà a espositori e visitatori e all'intera community dell'arredamento di sfruttare al meglio e insicurezza le potenzialità di una rassegna che quest'anno si presenterà ricca di novità e che, oltre a festeggiare un compleanno importante, punterà sul tema della sostenibilità- spiega Porro-. La data di giugno favorirà inoltre una forte presenza di espositori e operatori stranieri, da sempre punto di forza del Salone, e garantirà alle aziende i tempi giusti per progettare al meglio la propria presenza in fiera che, come sappiamo, richiede mesi di preparazione. La voglia di Salone è sempre più forte, per questo stiamo lavorando a un evento che offrirà a tutti la possibilità di vivere un'esperienza unica». Tradotto: dopo un anno mancato, la priorità era garantire il massimo della presenza di visitatori e buyer per consentire alle aziende di rientrare nell'investimento e nell'anno perso, anche a livello di immagine.
Per Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo «questa decisione permetterà a tutti i buyer, non solo italiani ed europei, di vedere dal vivo il meglio delle creazioni delle aziende la cui alta adesione dimostra quanto il settore riconosca alla manifestazione il valore in termini di posizionamento e di business. Preservare il valore internazionale del Salone che ha proprio nell'export il suo core business, significa consentire alle nostre aziende di incontrare clienti già acquisiti e potenziali, creando i presupposti affinché le esportazioni continuino a crescere».
Tra le adesioni oltre un terzo sono di paesi esteri: presente anche l'Asia con Giappone, Thailandia e Corea.«L'edizione di settembre ha sancito la ripartenza del sistema fieristico - ricorda l'ad e dg di Fiera Milano Luca Palermo - Vogliamo che questa sia l'edizione della conferma della rinascita del Paese».
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