Elezioni politiche 2022

"Energia, aumenti del 1000%. I partiti ora ci diano risposte"

Previsioni drammatiche dei centri studi delle imprese. Marco Barbieri (Confcommercio): "Servono interventi seri"

"Energia, aumenti del 1000%. I partiti ora ci diano risposte"

Rincari e pericolo recessione in vista, servono risposte. Sono le imprese che chiedono ai politici interventi seri, e la campagna elettorale è il momento giusto per prospettarle.

I prossimi mesi potrebbero essere molto difficili per le aziende, e anche per tante famiglie. Drammatici, secondo le previsioni, convergenti, di centri studi e istituzioni. «Confcommercio-Imprese per l'Italia» ha stimato l'impatto di queste dinamiche, arrivando alla conclusione che gli aumenti dell'energia e un'inflazione vicina all'8% - dovuta proprio all'impennata dei prezzi delle materie prime energetiche - metteranno a rischio da qui a un anno circa 120mila imprese e 370mila posti di lavoro. «I costi dell'energia sono, ormai, da vera emergenza» ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli facendo presente che le aziende del terziario pagheranno una bolletta pari a 33 miliardi, il triplo rispetto a un anno fa. «Quello che ci aspetta è drammatico - spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano - è qualcosa modello pandemia, una situazione che potrebbe avere impatti pesantissimi, come ha detto il presidente citando i dati dei rincari». Proprio Barbieri, due giorni fa ha invitato i candidati a Milano a un confronti sui temi dell'economia. «Milano e il terziario milanese e lombardo sono stati tra i più colpiti dalle emergenze - ha detto - prima quella sanitaria ed economica, poi la guerra, l'inflazione e la crisi energetica e delle materie prime. La città sta tornando a numeri positivi per turismo, eventi e lavoro, ma ci sono tante incognite che fanno temere un autunno molto caldo».

L'invito a un confronto assume un significato particolare, se si considera che fra Camera e Senato, a Milano sono candidati praticamente tutti i leader politici nazionali. «Se tutti si candidano a Milano un motivo ci sarà - osserva Barbieri - a noi interesserebbe molto un confronto sui temi dell'economia, del terziario, del lavoro».

Rilanciando questo invito, Barbieri cita i dati concreti che danno l'idea dell'emergenza cui andiamo incontro. «Il nostro ufficio studi - dice - ha confrontato i dati dal 2016 e risultano aumenti fino al 1100% sul gas e del 900% sull'energia. Per esempio, un albergo con ristorante con 45 camere e una media di 28mila coperti annui, dal 2016 al 2020 ha pagato in media 4.800 euro al mese, e invece nel luglio 2022 si è trovata a pagare 36.750 euro, tutto iva escluso, con un aumento del 665%. Peggio ancora il gas, passato da una bolletta media da 610 euro negli ultimi quattro anni, a una bolletta da 6.415 euro a luglio, con un aumento del 952%».

Confcommercio chiede interventi profondi, e strutturali. A vari livelli: tetto europeo, composizione della bolletta, fonti di energia. Non (solo) misure tampone, insomma. «C'è il tema della bolletta, e quello del reperimento dell'energia, le misure tampone sono utili ma non bastano a risolvere il problema. Per questo chiediamo un confronto serio e programmatico. Se non si riesce a far fronte, le conseguenze possono essere gravissime».

Questo vale per le imprese del commercio, ma anche per l'industria: «Immagino cosa può succedere nella manifattura - dice - ma anche le famiglie, quindi i cittadini e i consumatori, troveranno difficoltà serie senza risposte vere ed efficaci. Noi stessi abbiamo fatto un bando da un milione per un contributo a fondo perduto ai lavoratori».

Altro tema è il fisco. «C'è un tema di revisione della pressione fiscale - spiega Barbieri - ma in un quadro di equilibrio dei conti. Imprese e lavoratori da anni sono alle prese con questa pressione fiscale elevata, e il primo intervento in materia non può che essere sul cuneo fiscale e contributivo, il tutto però - aggiunge - facendo molta attenzione ai conti pubblici, visto il debito che ha l'Italia e i tassi vigenti».

Non solo rigore nei conti pubblici, per Confcommercio l'Europa è imprescindibile. «Nelle difficoltà la prima cosa che conta è l'unità - sintetizza Barbieri - poi se possiamo fare richiese su un percorso, le facciamo, ma standoci dentro».

AlGia

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