Cronaca locale

Entro fine mese in vendita Porta Romana

L'ad di Fs Sistemi Urbani Lebruto: «Pronti a lanciare sul mercato l'area»

«Entro il mese di gennaio lanceremo una manifestazione di interesse al mercato sullo Scalo ferroviario di Porta Romana per trovare un investitore e sviluppatore dell'area. Riteniamo di poter avere entro giugno del 2020 la possibilità di scegliere chi comprerà tutto il lotto dell'area». A definire la timeline per lo scalo ferroviario di Porta Romana, dove sorgerà il villaggio olimpico dei Giochi invernali di Milano-Cortina 2026 è l'amministratore delegato di FS Sistemi Urbani, Umberto Lebruto, durante la commissione comunale Urbanistica. La cittadella milanese delle Olimpiadi, che a febbraio 2026 ospiterà per qualche settimana gli atleti, metterà a disposizione 1.260 posti letto, divisi in 70 camere singole e 630 doppie, dopodichè sarà convertita in residenza universitaria. Si tratta di un'area che si estende per 216.614 metri quadrati di cui, secondo l'accordo di programma siglato nel 2017 tra Comune, Regione e Ferrovie la metà sarà destinata a verde, pari a 51.850 metri quadrati, l'altra metà per il 33 per cento a residenza sociale convenzionata, il 49 per cento a convenzionata agevolata, l'8 per cento a canone agevolato e il 10 per cento a canone sociale.

Questo è uno dei plus del dossier che ha portato il tandem Milano-Cortina ad aggiudcarsi i Giochi: il riuso delle infrastrutture. Ecco allora che con la scadenza stringente delle olimpiadi che Fs Sistemi Urbani ha in programma di lanciare la vendita dell'area sul mercato appunto già a fine mese.

La seconda deadline messa in evidenza da Lebruto è quella del giugno 2025 che riguarda però l'investitore che acquisterà l'area: «In quel momento, infatti, sarà necessario rilasciare a chi gestirà il villaggio olimpico le opere realizzate per gestire i Giochi, che verranno ovviamente mantenute per il campus universitario che verrà». È quasi terminata, ha spiegato ancora l'ad di FS Sistemi Urbani, l'analisi del rischio e quindi il progetto delle bonifiche, «in modo da permettere a chi comprerà l'area di sapere quanti soldi andranno investiti per bonificare i terreni».

Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, l'idea iniziale di costruire una nuova stazione all'interno dell'area dello Scalo è stata sostituita dalla ristrutturazione della stazione esistente, per altro sottoposta a vincolo, che sarà ammodernata e resa accessibile a tutti. «Con Regione, Ferrovie e il Collegio di Vigilanza - ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran - lavoreremo per un ammodernamento dell'attuale stazione, collegandola con la fermata della M3 di Lodi T.I.B.B». Ascensori e scale mobili e l'abbattimento delle barriere architettoniche renderanno completamente accessibili le stazioni. Grazie alla collaborazione di Rfi verranno interrati circa 100 metri di binari, permettendo una permeabilità diretta tra un lato e l'altro della stazione in superficie, «i binari saranno abbassati e coperti con una collina verde». Tutto questo oltre che nell'ottica di migliorare i collegamenti del quartiere che gravita tra l'Università Bocconi e la Fondazione Prada, anche di potenziare la Circle Line, la linea ferroviaria di 29,5 chilometri che abbraccia, lungo 11 stazioni di cui 4 esistenti (Rho Fiera, Certosa, Lambrate, Forlanini), 5 nuove (Tibaldi, Romana, Stephenson, Dergano, Istria), 2 rifunzionalizzate, la cerchia della circonvallazione, accorciando i tempi di percorrenza. Parallelamente è terminata la progettazione della stazione di Tibaldi, per cui in primavera partiranno i lavori. Entrata in funzione prevista nel 2023.

MBr

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