«ERBA BRUSCA»

«ERBA BRUSCA»

Il nome del ristorante, «Erba Brusca», è un po’ strambo e la location, in fondo all’Alzaia del Naviglio Pavese, leggermente fuorimano. Eppure i cultori della nuova cucina devono spesso prenotare un giorno prima per sperare di trovar posto nel ristorante di Alice Delcourt, giovane ex avvocatessa americana ben felice di aver abbandonato la professione per abbandonarsi alla passione dei fornelli. Quaggiù, in una ex locanda del ’600 a ridosso delle prime cascine, ha aperto uno spazio che prende il nome da un'erbetta perenne, l'erba brusca appunto, che cresce spontaneamente in luoghi aperti e lungo i corsi d'acqua e le cui foglie possono essere consumate fresche o lavorate in salse aromatiche. «La mia passione per la natura si riscontra nella stagionalità e località dei prodotti e nella scelta delle materie prime, tutte provenienti da piccoli produttori locali di qualità».

Il suo menù, copmpreso quello del brunch domenicale, è fatto di giocose scorribande tra la tradizione lombarda e quella anglosassone, ma sempre rispettosa della naturalità degli ingredienti che acquista da piccoli produttori quasi sempre a kilometro zero. E allora si passa dal paté de la maison con chutney di arance alla verza di cascina, patate, bitto delle Valli del Bitto al Tombarello scottato alle spezie con insalata di pane e salsa stemperata.

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