L'esperienza maturata con Expo, il sistema aeroportuale, i luoghi da «cartolina» che stanno catturando un turismo mai visto sotto la Madonnina. Sono i tre assi su cui il sindaco Beppe Sala e il sottosegretario ai Grandi eventi della Regione Antonio Rossi hanno puntato per convincere (se mai ce ne fosse bisogno) il presidente del Coni Giovanni Malagò e il segretario generale Carlo Mornati che Milano è «fortissima» e merita la candidatura alle Olimpiadi invernali 2026. Come città capofila, visto che sembra pronto a decollare l'asse con Cortina e si lavorerà anche oggi per arrivare al tris con Torino - nonostante la reticenza della sindaca M5S Chiara Appendino - e realizzare i Giochi del Nord, senza lasciare vinti sul terreno politico. Ieri il giro di «consultazioni» con i vertici del Coni è partito in ordine alfabetico da Cortina (il sindaco civico Gianpietro Ghedina e il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, che al termine riferisce che «l'ipotesi di candidatura unitaria al momento non c'è, noi dobbiamo difendere quello che abbiamo presentato, se le proposte saranno messe nere su bianco le valuteremo. Poi c'e' la partita del nome: se le fai a Cortina e le chiami Milano, non funziona»). Malagò dopo il primo faccia a faccia dichiara che l'ipotesi di dossier unico «ad ora non c'è, stasera vedremo». Alle 16 tocca a Milano. «Al di là del dossier - dichiara Sala all'uscita - crediamo che l'esperienza recente di Expo sia fondamentale, è un esempio di organizzazione che funziona, di collaborazione istituzionale e anche di città che reagisce bene». Con una battuta ricorda le grane giudiziarie che ha dovuto affrontare da commissario del 2015 («io sto passando ancora anche i miei guai per quello»). Ma ribadisce che Milano «è uscita da questa esperienza maturata anche in termini di reputazione internazionale». In secondo luogo «le Olimpiadi vanno fatte certamente per chi vive nella città sede ma anche per la gente che ci deve arrivare. Ricordo che ogni anno i nostri aeroporti trasportano 44 milioni di persone, c'è un'infrastruttura particolarmente adatta agli eventi. E anche dal punto di vista dei media potrebbe essere il palcoscenico ideale». Il dossier prevede inaugurazione allo stadio di San Siro, fan zone a Citylife, Darsena, Porta Nuova, Castello, il palco per le premiazioni in piazza Duomo. E Milano (unica delle 3 in corsa) ha già approvato in Consiglio l'apertura ad una sintesi con le altre città «potrebbe essere una soluzione, se si trova la formula giusta. Ovviamente Milano può essere una buona guida. Ok se dovesse uscire una soluzione italiana che accontenta tutti». Milano taglierebbe dal dossier St Moritz, alle gare previste tra città e Valtellina si aggiungerebbero Dolomiti, Torino e Sestriere. Con Milano comunque capofila, insiste, «perchè non è indifferente l'esperienza recente di Expo, oggi fare un grande evento vuol dire occuparsi di aspetti organizzativi, sicurezza, aver capito anche come il percorso i va gestito. Io ovviamente non mi candido a fare niente dopo Expo, ma è chiaro che nessuno come me forse in Italia ora sa cosa vuol dire organizzare un grande evento, è un contributo non tanto a me, ma in quanto milanese. La città ha le carte in regola». Ultimi a entrare la Appendino e il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. «Abbiamo ribadito che Torino per noi è la più forte e il dossier è sostenibile da tutti i punti di vista, senza dover essere la stampella di altre città. Dovete chiedere al Coni adesso che proposta intende fare. Noi abbiamo seguito l'iter chiaro e ci siamo candidati con un dossier che riteniamo il migliore, ora spetta al Coni fare le valutazioni necessarie» afferma il sindaco M5S. Possibilista Chiamparino: «Al momento non sono state avanzate proposte che consentano di valutare candidatura multiple a cui aderire, nel caso io le valuterò. Ma le valli senza Torino no». Oggi la Commissione presieduta da Mornati si riunirà per produrre una sintesi e risentire i sindaci.
Tre scenari: candidatura a tre con Milano capofila, ticket Milano-Cortina (con Milano capofila), nessun accordo e scelta rinviata al Coni nella seduta di domani. I bookmaker in quel caso dicono: Milano. Comunque vada sarà un successo.
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