Doppiopetto impeccabile, discorsi ridondanti, profusione di aggettivi e avverbi a volontà, anche quando non servono. Domenico Zambetti (detto Mimmo), leva 1952, origini baresi, incarna il perfetto modello del politico democristiano. Vecchio stampo, alla «qualunquemente», ma serio e lavoratore. E su questo sono tutti d'accordo, sia i colleghi di partito sia i suoi collaboratori nei vari assessorati ricoperti dal 1995 ad oggi (Ambiente, Artigianato, Casa). Insomma, uno che in Regione fa sempre il suo, senza mai fare sgambetti. È uomo di Gianfranco Rotondi ma anche fedelissimo a Roberto Formigoni. Passa indenne da Tangentopoli e dallo scandalo del Pio albergo Trivulzio, per cui viene messo sulla graticola per via del suo appartamento in corso Sempione.
In Lombardia fa sempre il pieno di voti. Durante la sua ultima campagna elettorale, Zambetti sfodera perfino il jolly acchiappa-democristiani: un'intervista a Giulio Andreotti riproposta a rullo continuo ai convegni pre voto. I due se la chiacchierano seduti su un divanetto in stile Ottocento e conversano sugli insegnamenti di Don Sturzo e sulle origini della Dc. «Non hanno potuto arrestare i nostri valori - si rivolge Zambetti ad Andreotti parlando della «nuova» politica degli anni duemila - Tanto meno possono pensare che ci fermeremo noi. Valorizzeremo gli elementi cristiani della politica». Parole che in campagna elettorale gli fruttano una valanga di consensi (nel 2010 è stato eletto con 11.217 preferenze) ma che oggi stridono.
Zambetti, arrivato a Milano nel 1973 come dirigente dell'Asl, comincia la sua carriera politica in Provincia sotto la giunta di Livio Tamberi (l'allora Ulivo). Da Forza Italia prima e dal Pdl poi viene sempre guardato con un certo «sospetto»: dà infatti le dimissioni dalla giunta di sinistra per sostenere la candidatura di Ombretta Colli in cambio della promessa di un assessorato che a Palazzo Isimbardi non arriva mai. Arriva invece a fianco di Roberto Formigoni al Pirellone, dove entra nel 2000. Assieme al presidente lombardo porta avanti varie lotte: quella contro i diesel e il Pm10, quella sui finanziamenti alle piccole imprese artigiane e, da ultima, quella sugli alloggi popolari (è di ieri l'apertura di un bando per assegnare case agli under 35). Fino al 2006 Zambetti è coordinatore regionale dell'Udc e poi viene nominato presidente della Dc per le Autonomie, confluita nel Pdl nella primavera del 2009. La diffidenza all'interno del Pdl non si traduce mai in lotte conclamate ma parecchi colleghi pidiellini si chiedono a ogni tornata elettorale da dove arrivino mai tutti quei voti a Zambetti, grande frequentatore dei salotti romani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.