Un quarto della Pedemontana sarà pronto per Expo. Mentre l'intera opera finirà un paio di anni dopo. Lo ha detto ieri il presidente di Pedemontana Salvatore Lombardo, durante un convegno in Borsa, moderato dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti, dedicato al progetto infrastrutturale che andrà a collegare cinque province (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), toccherà 94 comuni e renderà più semplice la vita a 4 milioni di persone e 300mila imprese. Un esempio? Permetterà a chi abita a Bergamo di raggiungere l'aeroporto di Malpensa in 60 minuti invece che in un'ora e mezzo, oppure di andare da Como (o da Varese) a Monza in 50 minuti (invece che in 78 o 70). Con la Pedemontana diventeranno 6 milioni e mezzo (invece degli attuali 5 milioni) i lombardi che potranno arrivare a Malpensa in meno di un'ora. I vantaggi sono stati calcolati al minuto, ma anche al centesimo: realizzare un chilometro in più di quest'autostrada in Lombardia porta a 210 milioni di Pil in più e per le aziende un incremento di 200 milioni in più di fatturato, oltre che 900 posti di lavoro stabili. Lombardo non si è limitato a mostrare i vantaggi del panorama futuro, il presente è fatto di 1500 persone e 700 imprese che lavorano e «in un momento caratterizzato da una caduta libera nel settore delle costruzioni», ha aggiunto Lombardo. Entro il 2015 si potrà viaggiare sul tratto che collega Cassano Magnago a Paderno (circa 25-27 km), ma «ora è il momento di schiacciare sull'acceleratore per la parte rimanente del progetto» ha proseguito Lombardo appellandosi alle banche. «Nessun rischio per la realizzazione dei prossimi lotti - ci ha tenuto a precisare - ma ci sono tanti passaggi da chiudere in tempo. Il sistema creditizio deve starci a fianco. Ora c'è bisogno. Sosteneteci». Nessuno scandalo - hanno detto - se ci fosse qualche investitore straniero interessato alle infrastrutture nostrane. E mentre secondo indiscrezioni, il Fondo strategico Italiano e Blackstone avrebbero messo gli occhi su Pedemontana, il presidente Lombardo ha ricordato che l'assemblea ha deliberato un aumento di capitale da 536 milioni di euro e si è mostrato fiducioso sull'incasso della quota di Intesa Sanpaolo (circa 22 milioni). «In questo momento non sono ancora in cassa - ha aggiunto - ma Intesa è passata realmente a una fase collaborativa e speriamo che continui con questo impulso». Quanto al finanziamento pubblico, Lombardo auspica che il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi «possa incrementarlo», ricordando che al momento sul piatto ci sono 1,25 miliardi di euro e «la società ha richiesto un ulteriore incremento di 200-300 milioni». Per quanto riguarda Serravalle (principale azionista col 76,42%) Lombardo ha detto che «ha sempre contribuito, è stato il socio che ci ha sempre seguito con certezze». Pedemontana può essere «il simbolo della riscossa e della ripresa di questo Paese», ha fatto notare Sallusti. E quanto ce ne sia bisogno lo ha sottolineato Giampio Bracchi della Fondazione Politecnico: l'ultima autostrada in Lombardia è stata realizzata nel 1985. Non solo.
Negli ultimi 50 anni la crescita edilizia è raddoppiata, le imprese sono quadruplicate, i veicoli circolanti sono il 1200% in più a fronte di un ridicolo incremento delle infrastrutture: sarà l'1 per cento a fine 2015. C'è da stupirsi dunque se il primo progetto di costruzione della Pedemontana è datato 1928?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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