L'ultima idea del Comune fa correre un brivido lungo la schiena ai commercianti del centro cittadino. «Vogliono chiudere corso Garibaldi in agosto - spiega uno di loro - si rende conto?». Una mazzata al tessuto economico del cuore di Milano: già Expo, e in particolare le aperture serali da 5 euro, tolgono clienti invece di aumentarli come era stato previsto. Se davvero si provvedesse a chiudere la via per lavori nel pieno dell'estate, per chi puntava sui prossimi mesi per guadagnare sarebbe un colpo molto duro. In una zona poi che, anche senza esposizione universale, in estate viene vissuta da chi rimane in città: la sua centralità, la vicinanza a un grande parco pubblico del centro, la vocazione pedonale e le numerose attività sono sempre un richiamo per milanesi e turisti. Il Comune però prova a rassicurarli: cantiere sì, ma chiusura totale della via no. E comunque ci sarà una condivisione del progetto prima dell'avvio dei lavori.
Il problema principale sono le castellane, cioè le parti rialzate della via, quelle che servono a rallentare le auto e a connettere le piste ciclabili: nonostante siano relativamente nuove, sono un groviera. Le pezze di cemento messe per rattoppare la via, non sono sufficienti e prima o poi il Comune avrebbe dovuto comunque intervenire. E difficilmente sarà un lavoro di poche ore o giorni. Nel mezzo dei sei mesi di Expo però, quando in tutta la città non mancano i cantieri aperti, non sembra la soluzione più gradita ai commercianti: la stessa categoria a cui è stato chiesto di rimanere aperti anche in agosto subirà un altro colpo.
Già tra di loro si è creata una nuova categoria: gli «Expodelusi». Sono quelli che avevano creduto alla narrazione degli anni scorsi, quella che parlava di una città in fermento febbrile per sei mesi, e si erano preparati. Un esempio è il bar ristorante di fianco alla Prefettura: «Ci avevo creduto e anche molto: avevo assunto delle persone in più e organizzato tutto per aumentare le ore di apertura con tutti i relativi investimenti in materiali e altro - racconta la titolare - dopo qualche settimana in cui io e i ragazzi eravamo quasi soli nel locale, ho deciso di tornare alla normalità e ho anche dovuto fare a meno delle persone che avevo preso».
Paradossalmente sono più allegri quelli che non ci avevano creduto affatto: «Il capo di Expo viene spesso a prendere il caffè qui e da tempo mi diceva che avremmo visto quanta gente sarebbe arrivata - racconta il titolare di un bar di via Turati - ma io per adesso non ho guadagnato nemmeno un cliente e per fortuna non avevo assunto nessuno; di restare aperti ad agosto poi non ci ho pensato nemmeno per un minuto: tra i costi sicuri e la possibilità di guadagno incerta, molto meglio andare al mare». Un paradosso, ma reale. Anche se ai dirigenti di Expo Spa il caffè non andrà di traverso, continua la corsa al partito degli Expodelusi.
A calmare almeno in parte le preoccupazioni dei comnercianti ci pensa Carmela Rozza, l'assessore comunale ai Lavori pubblici: «Stiamo studiando come sistemare corso Garibaldi perché è un intervento necessario - spiega - ma ho chiesto ai tecnici di pensare a una cantierizzazione meno impattante possibile che non preveda dunque la chiusura della via e con i lavori svolti durante gli orari notturni: certo è che in questo modo ci sarà una dilatazione dei tempi a
seconda del progetto. Ma qualunque sia la proposta dei tecnici, prima di attuarla la presenteremo ai commercianti». Qundi, come annunciato anche su Facebook da Rozza: cantieri sì, e nel pieno di Expo, chiusura della via no.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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