«Incomprensibile»: così il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, commenta il nuovo rinvio del decreto atteso dal governo sulla definizione dei poteri di Raffaele Cantone, presidente dell'Authority Anticorruzione e su altre questioni rimaste aperte per Expo Milano 2015, dopo l'inchiesta della magistratura che l'ha coinvolta.
«Non si capisce il perché, vista l'urgenza di intervenire subito. Non riesco a comprendere», ha proseguito Maroni che ha poi scherzato: «passate le elezioni, Renzi si è un pò addormentato e l'impressione è che l'urgenza e l'importanza di questo provvedimento si sia persa a Roma».
Il governatore si è detto quindi «preoccupato perché ogni giorno che passa è un giorno di ritardo che rischia di compromettere le opere», ha aggiunto Maroni che ha riferito di essersi consultato con il commissario unico dell'evento Giuseppe Sala con cui ha «condiviso questa preoccupazione».
Anche il sindaco Giuliano Pisapia, si dice «deluso» per il nuovo rinvio del decreto che dovrebbe definire i poteri di Raffaele Cantone, presidente dell'Authority Anticorruzione, per la sua attività di vigilanza sugli appalti legati a Expo Milano 2015. «Ogni giorno perso è un giorno in più di preoccupazione - ha detto Pisapia -. Invece abbiamo bisogno di fiducia perché Expo sarà un grande successo».
Intanto ieri Expo 2015 ha informato la Maltauro che «in seguito a compiuta istruttoria e alla riunione tenutasi lo scorso 3 giugno presso la Prefettura di Milano - spiega una nota dell'impresa di costruzioni - non sono stati rilevati elementi sufficienti a motivare la soluzione dei contratti». E di conseguenza la società veneta «porterà avanti l'esecuzione dei contratti aggiudicati, a stesso dire della medesima stazione appaltante, in assenza di vizi estrinseci nella procedura di scelta del contraente».
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