E i Cinque stelle ci mettono la bandierina. L'assalto degli «Expo invaders», così si sono chiamati i militanti grillini che per l'occasione hanno stampato magliette con il logo di Expo e dei proiettili, si trasforma ora dopo ora nella campagna elettorale per le europee. Dopo il sopralluogo al sito espositivo, da parte di 80 tra parlamentari e consiglieri regionali guidati dal loro guru Beppe Grillo, i Cinque Stelle danno appuntamento alla cittadinanza a Baggio al Parco delle Cave dove si trovano i cantieri per la Via d'Acqua Sud. Peccato che dai deputati che si alternano sul palco non sia stata spesa nemmeno una parola sull'opera tanto contestata. Ne parlano i rappresentanti dei comitati «No canal» e «Cambia canale», che hanno bloccato le ruspe e ottenuto lo stralcio del progetto e Mattia Calise, il consigliere comunale pentasellato, «è la prima volta che accade in Italia che i cittadini riescono a bloccare un'opera calata dall'alto». Dai romani sul palco nemmeno una parola. Lo sguardo è rivolto a Bruxelles.
«Expo? Ci hanno detto guardate, ma non c'è un cazzo, non c'è niente, c'è un campo - racconta Grillo -. Devono venire 20 milioni di persone ma chi ci va a Rho? Il progetto nutrire il pianeta andava pensato in un altro modo, in modo diffuso. Expo non può essere la degustazione dello stracchino in mezzo agli svincoli autostradali e agli inceneritori. Chi viene a Rho per vedere delle mucche? I cinesi? Noi siamo venuti per arginare i danni». «Noi siamo trasparenti, non vogliamo nascondere nulla. Non siamo così matti da pensare di nascondere qualcosa» ha spiegato il commissario unico di Expo Giuseppe Sala a Grillo durante la visita ai cantieri. A quel punto, Grillo, che ha usato toni molto pacati, ha ricordato che il progetto «era partito in un altro modo e con altre persone. Li ricordiamo i grandi amministratori che c'erano. Noi - ribadisce - facciamo un po' di fiato sul collo, diamo un'occhiatina ogni tanto, non è che vi dovete offendere». Peccato che i grillini si siano accorti delle vie d'acqua - fatti salvi i due consiglieri di zona 7 Paolo Conconi e Manuel Filini che avevano votato a favore - solo dopo che i cittadini riuniti nei tre comitati hanno ottenuto lo stralcio dell'opera dal dossier. Expo come la Tav? «È più difficile bloccare Expo della Tav perché Expo è in uno stato più avanzato, la devastazione è già stata compiuta - pontifica Massimo de Rosa - quello che si può fare ora è mitigare le opere e l'impatto ambientale. Legate a Expo ci sono opere accessorie, ci saranno molti disagi per i cittadini in termini di devastazione del territorio, il rischio poi è che queste opere diventino cattedrali nel deserto.
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