«Un decreto fantasma». Il presidente della Regione, Roberto Maroni, critica vaghezza e incertezze che ancora avvolgono i provvedimenti anticorruzione decisi dal governo. Dopo quasi due settimane, il decreto non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il testo, insieme al decreto sulla Pubblica amministrazione, è alla firma del presidente della Repubblica: a meno di nuovi stop, è probabile che sia pubblicato tra oggi e domani. Nell'attesa, Maroni è tornato sul tema: «A oggi i poteri di Cantone non ci sono». E si è scatenato uno scontro con il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. «Mi sembra che non sia il momento di fare polemiche. Penso sia il momento di muoversi e di agire, le cose le stiamo facendo» ha tagliato corto il ministro.
Ma le polemiche tra la Regione e il governo restano consistenti. Nel silenzio (almeno ufficiale) del sindaco, Giuliano Pisapia, che non si è unito al pressing di Maroni per conoscere nel dettaglio i contenuti del decreto e anche per avere certezza sui tempi di realizzazione delle opere connesse. Oltre tutto, nei giorni scorsi Raffaele Cantone aveva annunciato a breve un dossier su Infrastrutture lombarde che non è ancora arrivato. Ieri a Milano è stata una giornata di grande attesa a causa della presenza (solo annunciata) di Cantone alla presentazione di un libro allo Iulm. Si è così scatenata la caccia ad appuntamenti più o meno segreti del commissario, finché da Roma è arrivata la smentita di una sua presenza a Milano. Dettagli che danno l'idea del clima.
Maroni tiene alta la tensione con il governo. «La partita più difficile da giocare per Expo è quella sui tempi» insiste il presidente della Regione. Ricorda le «scadenze non procrastinabili, fissate dal calendario». E insiste in particolare sulle infrastrutture che ancora mancano all'appello: «La Regione sta realizzando con grande impegno le infrastrutture connesse all'Esposizione universale. Anche il governo quindi deve finalmente dare seguito agli impegni presi, sia sulle infrastrutture sia sul decreto per Expo, che ha annunciato venerdì 13, ma che non è ancora in vigore». E ancora: «Mi auguro che l'esecutivo faccia rapidamente quello che ha promesso di fare, così da consentire a tutte le Istituzioni di realizzare i propri impegni in vista di Expo».
Una delle questioni in sospeso è la Pedemontana. I lavori sono stati approvati al pre Cipe, ma adesso si attende la convocazione del Cipe da parte del premier: le attese sono concentrate sulle giornate di venerdì o lunedì prossimo. Lupi, parlando nella sede di Assolombarda, cerca di rassicurare e ricorda il tavolo Infrastrutture che si è riunito nuovamente ieri in Regione. Le attese degli imprenditori per l'evento sono alte. Basta dare un'occhiata a qualche cifra. Due miliardi e circa 20.000 occupati è l'impatto delle sole iniziative culturali del «Fuori Expo» calcolato dalla Camera di Commercio e da Sda Bocconi. Secondo la ricerca, a beneficiarne di più saranno turismo e ristorazione.
Anche per questo il tema dei ritardi è ragione di grandi allarmi. E le paure hanno basi molto concrete, a partire dallo stato dei lavori del sito Expo. Ci sono difficoltà economiche per finanziare i turni giorno e notte. Ormai indispensabili.
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