Il quattro agosto mancheranno esattamente mille giorni dall'apertura di Expo 2015. A scandire il conto alla rovescia sarà un enorme dirigibile rosso, lungo 42 metri, che volerà sopra i tetti di Milano per tutto il fine settimana. Si alzerà in cielo dall'Arena sabato alle 19,30, arriverà al grattacielo Pirelli (dove si accenderanno le luci degli ultimi quattro piani componendo la scritta «-1000») e poi volerà intorno al Castello Sforzesco. Giusto in tempo per l'inizio del concerto della cantante Rokia Trioré, che aprirà un ciclo di otto concerti gratuiti, voluti dal Comune, fino all'11 agosto. «Facciamo un altro passo nella direzione di un Expo dei popoli e delle culture» spiega l'assessore milanese alla Cultura Stefano Boeri.
Mentre Milano si lancia in questo primo assaggio di festeggiamenti pre-Expo, domani ci sarà la firma per la cessione delle aree e le autorità lavorano perché tutto proceda liscio negli anni del rush finale. E soprattutto perché non ci siano infiltrazioni mafiose negli appalti.
A questo scopo le istituzioni locali, la prefettura, i sindacati, Assimpredil, Assolombarda e le società coinvolte hanno firmato tre protocolli di legalità. Per garantire la trasparenza degli appalti della tangenziale est esterna Tem, della statale da Molino Dorino all'autostrada A8 e dei cantieri del metrò M5. Già 23 i sopralluoghi effettuati, di cui una decina sui lavori in corso di M5. Dodici i provvedimenti interdittivi che hanno fatto pulizia delle imprese con rapporti e curriculum sospetti.
«La mafia non riuscirà a vivere a Milano - assicura il sindaco Giuliano Pisapia - Tutti quelli che lavorano alle opere di Expo devono, per obbligo contrattuale, denunciare qualsiasi anomalia all'interno dei cantieri». Un lavoro di prevenzione, dice il sindaco, che «potrà però avere successo solo se ci saranno controlli a sorpresa nei cantieri».
Linea condivisa anche dal procuratore antimafia Pietro Grasso, secondo il quale «servono i controlli per poter garantire al massimo dal pericolo di infiltrazioni. La firma del protocollo - afferma - è lo strumento che da la possibilità di rescindere il contratto con chi non rispetta le regole, diversamente bisognerebbe affrontare una causa civile, con tempi più lunghi». Grazie al protocollo, spiega il presidente della Provincia Guido Podestà, si salverà l'appeal per gli investimenti dall'estero.
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