Altro che «chiuso per ferie», il Palazzo di Brera non è mai stato così aperto come in questo agosto. Anzi, in questi giorni è addirittura possibile visitare in un sol colpo, oltre alla Pinacoteca, aule e laboratori dell'Accademia, l'Orto, l'Osservatorio, le stanze- studio di grandi artisti del passato, saloni, corridoi e altri angoli di norma difficilmente accessibili. A rendere speciale questa estate braidense è l'operazione «Brera in contemporaneo», un articolato progetto che, per la prima volta, apre al pubblico tutti gli ambienti del grande Palazzo, anche i meno noti, dando finalmente al visitatore l'impressione di trovarsi in un complesso unitario, e non in una serie di spazi adiacenti ma di fatto separati. Il progetto si articola in due mostre in cui arte moderna e contemporanea dialogano con gli ambienti e le opere esposte: la prima, «Fabro, Garutti, Kounellis, Paolini», in Pinacoteca fino al 27 settembre, espone installazioni di questi quattro artisti, legati in vario modo a Brera, poste in relazione con i capolavori delle collezioni; la seconda, «Accademia aperta», fino al 13 settembre, prevede l'apertura di aule e laboratori normalmente riservati ai corsi.
Nel frattempo si possono visitare i luoghi più interessanti dell'edificio, dai Saloni Napoleonici alla Chiesa di Santa Maria. In parallelo ci sono altre due esposizioni: la prima è «Ai confini del quadro. Brera anni Sessanta-Settanta», in Sala Napoleonica. Dedicata a due decenni chiave per l'arte italiana del Novecento, presenta opere oggettuali di Fontana, Manzoni, Agnetti, Alviani, Castellani, Ferrari, Colombo, Bonalumi. Fra gli altri i «Concetti spaziali» di Fontana, la «Macchina drogata» di Agnetti, un «Bronzo» di Bonalumi, la «Base magica» di Manzoni. Nella seconda mostra, «Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera», gli ambienti del complesso braidense diventano scenario delle installazioni di cinque artisti internazionali. Gli spazi della Pinacoteca e Biblioteca Braidense alloggiano «Elbe», «November» e Layout prototipo per «Eis» di Gerhard Richter. Nell' Orto Botanico c'è un'installazione site specific di Michelangelo Pistoletto, «Terzo paradiso – vasi. Coltivare la città», oltre a «Gardening with John 1.1» di Alvin Curran, e alla video performance «60 kg circa di saggezza» di H.H. Lim.
Nella Cupola Schiaparelli, troviamo «La macchina stanca. Tre tentativi di fermare il tempo», di Marco Bagnoli. Inoltre, fino al 27 settembre, una delle opere iconiche della Pinacoteca, il Bacio di Hayez, è oggetto di un innovativo progetto multimediale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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