«Prima facciamo pulizia, poi ci contiamo»

C’è qualcuno che ha pensato solo a se stesso

«Prima facciamo pulizia, poi ci contiamo»

Presidente Andrea Gibelli, c’è grande confusione sotto il cielo della Lega.
«Sono emerse delle situazioni inaspettate e senza precedenti in un clima che già da mesi segnalava che c’era qualcosa che non andava».
I soldi del partito non sono stati usati in modo proprio corretto.
«Quello che è emerso merita di essere approfondito. Questo ha detto il consiglio federale».
Roberto Maroni chiede pulizia, Renzo Bossi parla di caccia alle streghe. Lei con chi sta?
«Sto con il passo indietro di Umberto Bossi che ha affidato a un gruppo di persone il compito di fare assoluta chiarezza».
Dice i triumviri? Andranno veramente fino in fondo senza guardare in faccia nessuno?
«Questo il mandato inequivocabile che è stato dato loro».
Roberto Maroni sarà il prossimo capo della Lega?
«I nemici della Lega fanno il gioco della torre. Noi non ci prestiamo. A ottobre ci sarà il congresso federale, ma adesso dobbiamo fare pulizia».
Bossi sarà ancora il candidato?
«Oggi non si può dire. Anche se al federale tutti gliel’hanno chiesto».
Che clima c’è in via Bellerio?
«Grande tristezza per questioni che nulla hanno a che fare con la politica. Ma sono nate all’interno della politica e dunque vanno affrontate politicamente».
Possiamo dire che sarà Maroni ad affrontarle?
«Maroni nella Lega avrà il ruolo che lui stesso deciderà di avere. È una figura che ha posto questioni importanti e ha rappresentato per molti un punto di riferimento».
Sarà lui il segretario?
«È una scelta da fare a bocce ferme. Ora la Lega è ferma ai box per un’accurata manutenzione».
Renzo Bossi si è dimesso.
«Ha un nome troppo importante, non poteva non fare un gesto così».
Ora si parla dell’assessore Monica Rizzi, lei cosa le dice?
«Di attendere il lavoro dei triumviri e poi di adeguarsi alle decisioni».
Si è dimesso anche il segretario di Varese, eletto in quel congresso bulgaro presieduto da lei. Il primo scontro nella Lega.
«Non è stata una giornata facile per nessuno. Nemmeno per me».
Matteo Salvini dice che siete tutti un po’ colpevoli, che avreste dovuto vigilare di più.
«Nessuno si aspettava una situazione così grave».
La Lega si riprenderà da questa batosta? Siete colpiti sull’onestà, forse su rapporti con personaggi vicini alla ’ndrangheta.
«Non è la prima volta. E quando la Lega è in difficoltà trova risorse impensabili».
Come?
«Nessun segretario in una situazione così si è mai dimesso. Bossi l’ha fatto».
Era difficile non farlo.
«Non è così. E la critica più feroce viene proprio dall’interno della Lega. Siamo un partito vero, nessuno è saltato giù dalla nave».
Se le concedo che Bossi resta al suo posto, mi dice se sarà Maroni a guidare la Lega?
«Ero alla Camera quando Bossi non c’era. In un momento di grande difficoltà Maroni, Calderoli, Castelli, Stefani, Dal Lago, Pirovano, io stesso abbiamo tenuto duro. Insieme a Bossi è questo il futuro».
C’è del marcio nella Lega?
«Si sono infilate persone non all’altezza che hanno messo se stesse prima del partito. Quello squadrone, invece, aveva sempre vinto».
Si dice che per il Nord avete portato a casa poco.
«Devolution, federalismo, federalismo fiscale. Fu Gianfranco Fini a innescare la crisi e a far macerie».
Formigoni è preoccupato?
«Le vicende della Lega non avranno effetti sulla maggioranza».
Il presidente Davide Boni si dimetterà?
«Le sue questioni non sono direttamente legate a questi controlli sui bilanci del partito».
Denuncerete tutto?
«Abbiamo affidato a una società esterna la valutazione della situazione patrimoniale».


Il finanziamento ai partiti va rivisto?
«Serve la riforma costituzionale con la riduzione dei parlamentari e il Senato territoriale. Altrimenti si danno solo in pasto alla gente provvedimenti senza alcun effetto».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica