Cronaca locale

Fai, lezioni (a puntate) sulla vita di Michelangelo

Una puntata su Michelangelo anzichè la fiction pomeridiana, perchè no. È la scommessa del Fai che ha presentato, nella scenografica nuova sede della Cavallerizza, un nuovo ciclo didattico sulla storia dell'arte aperto al pubblico. Ventisette lezioni in tutto che racconteranno la vita di un genio del passato proprio come se fosse un serial. Non è un caso che la scelta del comitato didattico presieduto da Giovanni Agosti sia caduta sul decano dell'arte italiana, Michelangelo Buonarroti «l'unico grande maestro che sia vissuto tanto a lungo, fino a 90 anni». Le lezioni che si terranno nell'Aula Magna dell'Università Statale saranno infatti declinate in un format che sceneggerà l'intera vita dell'artista, dall'infanzia all'ultima stagione, quella della Pietà Rondanini. Da martedì prossimo fino a mercoledì primo maggio (alle 18) le puntate si intersecheranno e verranno raccontate in una partitura di testi, letture e immagini con l'ausilio anche dei giovani allievi della scuola del Piccolo Teatro che «metteranno in scena» passi della lunghissima vita del maestro della Cappella Sistina. Un modo brillante e innovativo di proporre la cultura ai giovani, che è una delle mission del Fai che organizza corsi aperti agli iscritti e non ormai da dodici anni. A rendere più ricco il programma sono inoltre in programma lezioni tematiche «trasversali» che saranno tenute da importanti studiosi di Michelangelo, quali, tra gli altri, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Pina Ragionieri, direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, Vittoria Romani, Università degli Studi di Padova, e Howard Burns, Scuola Normale Superiore di Pisa.
«Il corso - spiega Agosti, docente di storia dell'arte moderna all'Università degli Studi di Milano - racconterà Michelangelo attraverso una documentazione eccezionalmente ampia, relativa alla sua lunghissima vita, pubblica e privata. Grazie a una appassionante partitura di testi a firma dell'artista e dei suoi contemporanei, sarà possibile scoprire tanti aspetti dell'artista dai rapporti che aveva con i suoi committenti alle vicende più intime».

Al progetto, che ha il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune, era presente anche l'assessore cittadino alla Cultura Luigi Del Corno che ha sottolineato «la felice quanto imprevista coincidenza tra questo ciclo di incontri e i lavori di restauro e allestimento dell'ex Ospedale Spagnolo, che porteranno Milano ad avere un suo museo completamente dedicato alla Pietà Rondanini». (Info: 02467615252)

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