Falco pellegrino preso di mira al tiro a bersaglio

Falco pellegrino preso di mira al tiro a bersaglio

Un falco pellegrino impallinato soccorso e consegnato all’Enpa di Milano presto potrà tornare a volare e cacciare. Lo splendido esemplare è stato trovato il 10 aprile da un contadino nelle campagne intorno a Mesero, immobile, a terra. Dopo averlo raccolto e accortosi che era ancora vivo, è riuscito grazie alla collaborazione di una guardia venatoria a consegnarlo ai volontari dell’Enpa di Milano.
L’animale è stato subito visitato dai veterinari che hanno ipotizzato una frattura dell’ala, confermata dalla radiografia che ha evidenziato anche la presenza di un pallino di piombo.
La vicinanza del luogo del rinvenimento a un campo di tiro a volo lascia ovviamente presupporre che il falco sia stato impallinato dai frequentatori della struttura sportiva.
Resta solo da capire se il gesto sia stato compiuto volutamente o accidentalmente.
Il falco pellegrino dovrà essere sottoposto a un intervento chirurgico per il recupero della funzionalità dell’ala e questo sarà fatto presso il Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Vanzago, dove l’animale resterà fino a quando non sarà giudicato idoneo ad essere liberato.
«Non sembra verosimile che questo rapace possa essere rimasto vittima di un incidente - ha dichiarato Ermanno Giudici, capo nucleo delle Guardie Zoofile e presidente dell’Enpa di Milano -.
Molto più probabile che qualcuno si sia divertito al «tiro al falco», un gesto deplorevole che costituisce anche un reato.

Soltanto grazie alla sensibilità dell’agricoltore che lo ha rinvenuto, il falco ha evitato una lenta agonia. Speriamo che quanto prima possa tornare libero ma anche che vengano inasprite le sanzioni contro chi commette questi odiosi reati».

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