Il sostegno dei monarchici ad Ambrosoli, per via delle simpatie giovanili del padre Giorgio, è storia nota. Meno nota è l'onorificenza da teste coronate dell'avvocato Umberto Ambrosoli, che sarebbe cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ordine dinastico della Real Casa Savoia. O almeno così sostengono i monarchici lombardi, decisi a presentare la propria lista Stella e Corona alle prossime elezioni regionali, a sostegno proprio di Ambrosoli «persona assolutamente perbene, borghese e benestante, cattolico e moderato, di antica tradizione famigliare patriottica e monarchica».
Il promesso apparentamento elettorale non deve aver fatto troppo piacere ad Ambrosoli, che su Facebook ha reagito senza entusiasmo: «Apprendo dalle agenzie di fantomatici supporter della mia candidatura. Non c'è iniziativa non concordata con il comitato Ambrosoli Presidente». Il singolare endorsement è stato ripreso su Facebook anche dal suo sfidante, Andrea Di Stefano. A corredo la prima pagina del Corriere della Sera che dava notizia dell'esilio di Umberto di Savoia, subito dopo la consegna dei poteri ad Alcide De Gasperi.
Forse i supporter sono fantomatici e l'onorificenza una boutade, ma la passione dei monarchici per Ambrosoli è reale.
«Suo padre era dei nostri - aveva dichiarato Federico Pizzi, uno dei riferimenti dei gruppi monarchici milanesi -, con sua madre si sono conosciuti proprio nel circolo monarchico di via Donizetti. Non a caso il figlio di Giorgio si chiama Umberto, in onore di Umberto II, il re in esilio».
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