Far West sui mezzi pubblici tra aggressioni e molestie

Autisti e vigilantes picchiati brutalmente in metrò. E sugli autobus anche i passeggeri vengono minacciati

Far West sui mezzi pubblici tra aggressioni e molestie

Atm e il Comune (finalmente) rafforzano le misure di sicurezza con pattuglie itineranti, vigilantes e ispettori. Viaggiare sui mezzi pubblici ultimamente - nonostante i dati dell'azienda dicano che le aggressioni al personale si sono dimezzate dal 2013 al 2017 (da 154 a 75 casi) - fa sempre più paura. Tanto che sono aumentate le linee «sotto scorta».

Nella black list si contano anche il tram 9 che collega Centrale con Porta Genova, l'autobus 40 da Niguarda a Bonola, l'80 che porta da De Angelis a Quinto Romano, la 95 che unisce Rogoredo alla Barona, la 98 da Lotto a Famagosta.

La paura, si sa, è democratica, non fa distinzioni di censo, tra centro e periferia, tra linee di superficie o sotterranee. Lo dimostrano le aggressioni, le molestie, le minacce che si ripetono su tram, bus e metrò. Borseggiatori, maniaci, baby gang, balordi, ubriachi, semplici violenti ce n'è per tutti i gusti.

MEZZI DI SUPERFICIE

Sono tanti gli episodi di violenza che si contano negli ultimi otto mesi: diverbi e aggressioni che hanno provocato feriti e contusi. I furti, le minacce, le molestie i semplici attimi di terrore che possono aver vissuto una donna o un ragazzino su un vagone o un autobus, invece, non compaiono.

Ad agosto un conducente della linea 60 è stato aggredito due volte in meno di 24 ore. Sempre di giorno e sempre alla fermata di corso Europa. Una coppia con un dongo argentino è stata fermata dal conducente perché l'animale era senza museruola. La coppia non ha tollerato il richiamo dell'autista e ha cominciato a vandalizzare l'autobus, prendendo poi a schiaffi una donna incinta che stava riprendendo la scena con il cellulare.

Il giorno seguente si è ripetuto lo stesso copione.

A ottobre sulla linea 90-91 un senegalese ha picchiato cinque vigilantes e un carabiniere che stavano cercando di impedirgli di rubare il mezzo.

Uno degli addetti alla security se l'è cavata con la mano rotta e il volto tumefatto per i colpi inferti con un ceppo di ferro, ma avrebbe potuto andargli molto peggio. Sempre sulla 90, il 9 novembre una ragazza è stata molestata di giorno da un 65enne.

Solo 4 giorni dopo un marocchino è stato arrestato per violenza, resistenza e porto di arma bianca: l'uomo è salito sul bus con un coltello, minacciando un vigile del fuoco. Bloccato dai carabinieri ha reagito con violenza.

METROPOLITANA

Da settembre a oggi si contano ben 6 aggressioni in metropolitana.

La dinamica è quasi sempre la stessa: quando un viaggiatore viene sorpreso senza biglietto aggredisce il personale. A maggio un controllore si è preso un pugno in pieno volto alla stazione di Cadorna, mentre a settembre in Centrale un nigeriano «pizzicato» senza titolo di viaggio, ha preso a calci e pungi i due vigilantes che l'avevano fermato.

Il 30 ottobre a San Babila a vedersela brutta è stato un passeggero filippino: è stato accerchiato da tre uomini, buttato a terra e colpito con calci e pugni.

Al capolinea di Rho Pero, qualche giorno prima un pregiudicato salvadoregno, fermato mentre cercava di oltrepassare il tornello, avrebbe insultato l'agente di stazione, riempiendolo poi di botte. Il 30 dicembre a notte fonda, due ragazzi sudamericani ubriachi hanno minacciato con cocci di bottiglia i dipedenti Atm che li invitano a scendere dal convoglio.

Ferito il carabiniere intervenuto. Poco più di un mese fa stessa scena: un ispettore fuori servizio apostrofa un uomo intento a scavalcare i tornelli a Bande Nere.

I due discutono animatamente fin dentro al vagone finchè il passeggero estrae una scacciacani con cui ha colpito in volto l'ispettore.

L'ultima

aggressione il 13 marzo a Pero: un passeggero italiano, a seguito di una banale discussione verbale, sbattuto violentemente la porta della cabina dell'operatore di stazione addosso all'agente procurandogli una ferita al piede.

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