Cronaca locale

Fase 2, Sala ora pensa alle scuole estive da maggio

Il sindaco risponde all'appello delle madri al ministro Azzolina: «Senza lezioni perdiamo il lavoro»

Dopo la «battaglia dei pennarelli» quando il sindaco aveva chiesto e ottenuto dalla grande distribuzione di riaprire alla vendita di articoli di cartoleria considerati «beni di prima necessità» visto l'avvio della didattica distanza, il sindaco torna sul tema dei bambini. Questa volta annunciando l'organizzazione di un supporto per le famiglie da maggio, quando cioè dovrebbe avviarsi la cosiddetta «fase 2», ovvero la fine del lock down seppur a scaglioni. Ma non per le scuole che molto probabilmente non riapriranno neppure a settembre.

«Stiamo capendo che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre. Addirittura ci sono dei dubbi su settembre - ragiona Beppe Sala in video -. E, al contempo, stiamo capendo che c'è la possibilità che si torni al lavoro in maggio. Questo riguarda certamente anche i padri, ma impatterà in maniera significativa sulle madri. Quindi si rischia di scaricare su di loro il problema della gestione dei bambini». Parole tratta dalla lettera aperta che centinaia di «donne della società civile» hanno indirizzato alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina e al governo perché prendano provvedimenti per evitare di «scaricare sulle donne e sui minori il peso di una crisi». Il rischio immediato scrivono l'avvocatessa Andrea Catizone e Antonella Madeo, esperta di diritto penale è «una fuoriuscita definitiva dal mondo del lavoro delle donne», che da febbraio gestiscono una situazione inedita e che, più degli uomini, si sono fatte carico della famiglia nell'emergenza.

Ecco allora che il sindaco ha chiesto agli uffici di trovare una formula per i centri estivi sotto l'altisonante nome di Summer school da attivare già a maggio per permettere alle madri lavoratrici di tornare in ufficio. «Non sto parlando della scuola, ma di una modalità per dare un mano alle famiglie nella cura dei loro bambini» ha specificato il primo cittadino, augurandosi di poter «spiegare a breve cosa operativamente riusciremo a fare». Certamente ci sarà il delicato problema del distanziamento o meglio dell'organizzazione di classi «diluite»: gli uffici stanno facendo una ricognizione delle scuole a disposizione, che saranno certamente più numerose di quelle usuali, dei centri di Milano Sport, dei parchi e dei giardini, e con l'ausilio e la collaborazione delle maestre che vorranno mettersi a disposizione, rispondendo all'invito dell'assessore all'Edilizia scolastica Paolo Limonta.

Intanto il governo, in particolare il ministro per la Famiglia Elena Bonetti pensa a come aprire i parchi a bambini e ragazzi», dal 4 maggio con accessi contingentati e controllati, «per permettere loro di riprendere la vita di comunità e di relazione di cui hanno bisogno».

MBr

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