«Non bisogna creare allarmi inutili, i casi di infezione da Febbre del Nilo a Milano sono assolutamente in linea con il numero di casi segnalati negli ultimi anni, non bisogna preoccuparsi inutilmente». A comunicarlo è Curzio Trezzani, consigliere regionale lombardo della Lega, intervenendo sulla questione del virus del Nilo (West Nile) riconoscibile dalla comune influenza soprattutto con un'infiammazione dell'encefalo. «Inoltre - ha proseguito Trezzani - i due casi capitati nella nostra zona, un 80enne di Inveruno e un 74enne di Pregnana Milanese, sono stati subito riconosciuti dal personale medico e ora sono attentamente monitorati nel reparto malattie infettive dell'ospedale di Legnano, sottoposti alle dovute terapie». Nell'Ats Milano quest'anno ci sono stati 6 casi di infezione da Febbre del Nilo, solo uno l'anno scorso, due nel 2016 e dodici nel 2015, numeri ribaditi dall'assessore regionale alla Sanità «che sono assolutamente nella norma e che ripeto non devono far preoccupare». Di più.
«Abbiamo inviato una comunicazione a tutte le Ats affinché verifichino in maniera puntuale le azioni messe in campo dai Comuni per quanto riguarda le azioni di contenimento delle zanzare». Lo ha annunciato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, a seguito del recente «incremento dei casi di malattie virali trasmesse da zanzare e in particolare dei casi di West Nile Virus».
L'attività di supporto e consulenza che l'Ats offre alle amministrazioni prevede indicazioni per gli interventi, ha spiegato l'assessore, ricordando che le Ats hanno già inviato a tutti i sindaci la circolare regionale che confermava la necessità di disporre un sistema di sorveglianza.
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