Quella di oggi sarà di sicuro una bella giornata: finalmente il sole e, soprattutto, il caldo (vero) dovrebbero segnare linizio della primavera. Per il resto, anche per gli appuntamenti istituzionali, la festa per il 67° anniversario della Liberazione a Milano si preannuncia frizzante.
Ad aumentare le preoccupazioni, soprattutto sul fronte dellordine pubblico, ci sono gli antagonisti. Che ieri, annunciando la loro presenza al corteo insieme ai no Tav, hanno lanciato un appello contro i promotori della manifestazione pomeridiana - fulcro degli appuntamenti della giornata - che contribuirebbero, a loro dire, «a sbiadire il senso di una data partigiana».
Le cerimonie ufficiali della giornata inizieranno infatti alle 9, in piazza Tricolore, con la deposizione delle corone davanti al monumento alla Guardia di finanza, proseguendo poi per palazzo Isimbardi, sede della Provincia, per la commemorazione dei caduti in guerra davanti alla lapide e via di seguito, per finire alle 10.30, in piazzale Loreto. Lappuntamento più importante della giornata è, però, senza dubbio, il corteo per la Liberazione che partirà da piazzale Oberdan alle 14.30 e seguirà un percorso ormai classico: corso Venezia, piazza San Babila, corso Vittorio Emanuele fino a piazza del Duomo. Anche stavolta - come ogni anno, quando, per la Festa della Liberazione la sinistra estrema dà il peggio di sè - autonomi e No Tav hanno promesso battaglia. Bersagli preferiti, di solito, gli amministratori del centro destra e la brigata ebraica, regolarmente subissati di fischi e insulti. Lanno scorso ci furono momenti di grande tensioni in via Palestro: la polizia fu costretta a intervenire riuscendo a fatica a relegare i centri sociali in coda per poi rallentarne il percorso in modo da farli arrivare in piazza Duomo a manifestazione quasi finita. È lì, infatti, che alle 16, iniziano i comizi. La prima a parlare sarà Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, poi sarà la volta del sindaco Pisapia, quindi toccherà al presidente della Provincia Guido Podestà che due anni fa era stato insultato dagli antagonisti. «Credo sia giusto essere presente - ha detto Podestà - perché i cittadini devono sentirsi rappresentati da tutti gli schieramenti politici».
Ci sono anche altre realtà in fermento per oggi. Comè risaputo, infatti, il sindaco Giuliano Pisapia ha invitato i negozianti a celebrare la Festa della Liberazione partecipando alle manifestazioni; molti esercenti hanno invece sostenuto di voler rimanere aperti, per approfittare di una giornata di grande afflusso in un momento di crisi economica senza pari. E anche lintervento del sindacato è servito a ben poco: lassociazione che rappresenta la grande distribuzione, Coop e Ipercoop comprese, ma anche associazioni minori (come i commercianti di corso Buenos Aires o quelli della Galleria) hanno deciso di tenere aperto.
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