Coronavirus

"La festa dell'Inter? Pagheremo il conto tra due settimane"

L'allarme dei virologi: "Un rischio inutile". Fontana: "Assembramenti non si ripetano"

"La festa dell'Inter? Pagheremo il conto tra due settimane"

La festa dell'Inter? La pagheremo tra quindici giorni. A parlare così è Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell'IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all'Università degli Studi. «È stata una manifestazione inutile e rischiosa rispetto alla progressione della pandemia, che da circa un mese sta scendendo. Tra quindici giorni ci potremo misurare con gli effetti della riaperture, ma più che altro con quello che sta a margine ovvero «le feste abusive in bed and breakfast e nelle case e gli assembramenti per i festeggiamenti dello scudetto. Vedo un preoccupante rilassamento dell'attenzione del rispetto delle norme anti Covid in questo ultimo periodo».

Così il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'ospedale San Raffaele e docente all'Università Vita-Salute Massimo Clementi ammette di essersi «irrigidito» vedendo la folla di tifosi, molti senza mascherine: «In ogni caso era difficile che non accadesse proprio. Non è semplice impedire alle persone di manifestare, di assembrarsi in queste circostanze. Passata questa, ora speriamo che non ce ne siano altre di situazioni simili o che siano più gestite e organizzate». «Se quella di ieri in Piazza Duomo fosse stata una manifestazione politica (di qualunque parte), una protesta da parte di lavoratori esasperati o di studenti... oggi ne leggeremmo con disapprovazione e sdegno su tutti i giornali. Panem et circenses...siamo ancora così» commenta amara l'immunologa dell'Università di Padova, Antonella Viola.

E dire cli ultimi dati infatti parlano di un indice Rt a 0.86 e ricoveri in discesa, solo tra venerdì e sabato si sono registrati un centinaio di dimissioni da terapie intensive e reparti ordinari.

Il rischio, anche per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, è che in parte vengano «bruciati» il lavoro e i sacrifici fatti finora dai lombardi. «Mi auguro e spero che non aumentino i contagi, ma questo lo potremo dire tra due settimane - commenta laconico Fontana-. Speriamo che situazioni di questo genere non abbiamo determinato nessuna conseguenza e speriamo che in futuro si evitino ulteriori scene di questo genere perchè onestamente rischiano di essere un po' pericolose». Sulla possibilità di prevedere gli assembramenti, il governatore risponde: «Non so cosa dirle, era probabile che si potessero verificare. L'importante è che non si verifichino più».

Per quanto riguarda la campagna vaccinale sono attese per domani 300mila dosi Pfizer, 1,4 milioni fino al 19 maggio, cui si aggiungono 200mila dosi Modena previste tra ieri e il 19 maggio, 337mila Astrazeneca e 26.700 Johnson&Johnson.

Intanto ieri si sono aperte sabato le prenotazioni per la categoria compresa tra i 16 e i 49 anni con patologie, mentre ancora non ci sono indicazioni sulle prenotazioni per la fascia dei cinquantenni sani. Su questo punto ieri il Commissario per l'emergenza il generale Francesco Figliuolo ha spiegato che «quando avremo coperto la fascia degli over 65, potremo aprire in maniera multipla e parallela a tutte le classi di età». ln Lombardia le prenotazioni per la fascia 65-69 si sono aperte il 22 aprile, il 19 per la fascia 65-69. Nella nostra regione a ieri sono state somministrate 213mila dosi su una platea di 500mila cittadini tra i 65 e i 69 anni, cui vanno aggiunti i 686.621 vaccinati sulla fascia dei 70-79 anni, che conta 996mila cittadini, e i 677.470 sui 726mila over 80. In sostanza la fascia degli over 65 è stata coperta al 71 per cento.

«La Lombardia ogni giorno - ha ricordato ieri il governatore - fa oltre il 23 per cento del totale nazionale delle somministrazioni».

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