«Davvero, finché non spengo le candeline, io non ci credo». Jerry Calà ai suoi settant'anni non riesce davvero a crederci: non se li sente dentro e non li ha nemmeno sulla faccia, perché l'espressione resta quella di un «ragazzo fortunato, che ha fatto esattamente il lavoro che sognava da bambino». Calogero Alessandro Augusto Calà in arte Jerry, nato a Catania, cresciuto a Verona, dal successo consacrato a Milano, la città che l'ha adottato e che gli ha dato un ruolo di icona di un decennio (gli anni Ottanta) compie sette decadi oggi, 28 giugno. E nell'anno 2021 si gode un'altra ricorrenza: i cinquant'anni di carriera.
«Nel 1971, coi Gatti di Vicolo Miracoli, cominciammo a esibirci sul palco del mitico Derby di Milano spiega l'attore -. Anni fantastici. Io e gli altri Gatti vivevamo in un appartamento spazioso in via privata dei Cybo, nome strambo, una traversa di via Venini, ognuno aveva la sua stanza e la sera, prima di andare a fare spettacolo al Derby, la casa si riempiva di amici, c'erano Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Umberto Tozzi e altri. Si buttavano giù idee, si costruiva la battuta per la sera stessa». Ma il sogno di bambino, quello vero, si realizzò nel 1982, quando Jerry Calà ebbe il suo primo ruolo da protagonista nella commedia «Vado a vivere da solo»: «In quel momento mi venne in mente una scena della mia infanzia spiega Jerry Io che esco con mio papà da un cinema a Catania, avevamo appena visto un film degli idoli siciliani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Io guardo la locandina del film, che nemmeno ricordo, e dico: magari un giorno su una locandina simile, ci sarà il mio nome». Fatto. Jerry Calà ne avrebbe fatte di cose: «Un milione di copie di dischi della canzone Capito?!, che era la sigla di Domenica In, era il 1980. ricorda Calà Davvero non me lo sarei aspettato». Jerry sarebbe diventato il re dei tormentoni (ad esempio: «Libidine!»), nonché il volto simbolo dei goderecci anni Ottanta, del film «Yuppies» recitato in poker con Ezio Greggio, Christian De Sica e Massimo Boldi. «Quegli anni potrebbero tornare taglia corto Jerry a colpi di ottimismo Perché oggi come allora usciamo da un periodo brutto, oggi come allora, dopo la pandemia, c'è voglia di tornare a godere la vita. Serve entusiasmo però, e quello può venire dai giovani, sono loro il motore dei cambiamenti. Vorrei proprio che quell'atmosfera si ripetesse».
Nel decennio del cosiddetto «edonismo reaganiano» tutto sembrava possibile, ad esempio Jerry Calà poteva levarsi lo sfizio di dire: «Io non sono bello: piaccio». Difatti, non furono le poche le donne conquistate. «Io ci mettevo l'ottimismo, e il buon umore, poi le cose venivano da sole», butta lì con piglio furbastro Jerry.
Benché viva a Verona con la famiglia, Milano resta uno dei luoghi speciali per l'ex Gatto del Vicolo Miracoli: «Ho ancora un appartamento in città, Milano mi ha dato tutto, se ancora oggi mi godo un'estate con tanto lavoro sul palco, in un'Italia che sembra finalmente uscita dalla pandemia, è grazie a quegli anni e a Milano». Ma la festa dei settant'anni e dei cinquant'anni di carriera si farà a Verona: «Il 20 luglio all'Arena, insieme a tanti amici storici. Quali? Tutti quelli che pensate, ci saranno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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