Festival e consulenti se ne fregano dei tagli

Festival e consulenti se ne fregano dei tagli

Avevano fatto i maestrini ai tempi delle consulenze d’oro della giunta Moratti ed erano saliti in cattedra sciorinando saccenti «non si fa» sugli incarichi esterni. Ma a quanto pare non sono da meno. Mentre tagliano i servizi e aumentano le tasse, gli assessori della squadra di Pisapia non rinunciano alle consulenze: amici di amici spacciati come super esperti di parcheggi, ambiente e cultura, come collaudatori di cantieri e supervisori di patrimoni artistici. Uno scherzetto che ha fruttato una spesa di oltre 500mila euro. Di questi, 120mila euro sono stati utilizzati dall’assessorato al Commercio di Franco D’Alfonso e 390mila dall’assessorato di Pierfrancesco Maran (290mila euro di uscite correnti e 100mila in conto capitale).
Tirando una riga alla fine dei conti, la Lega ha abbastanza materiale per partire all’attacco: «Non possiamo certo stare al giochino di chi usa i soldi dei cittadini per pagare gli amici degli amici». Da qui la decisione di dare inizio a un ostruzionismo serrato proprio sul rush finale della maratona in aula consiliare per approvare il bilancio 2012. Obbiettivo: non far approvare il provvedimento prima dello scattare della mezzanotte. E cioè fuori tempo massimo per ottenere il bonus da 30 milioni previsto dal patto di stabilità. Una mossa pericolosa, che rischia di penalizzare ancor di più i cittadini, già martoriati dalle imposte. «Vero, ma responsabilità è di Pisapia e dei suoi - si giustifica Alessandro Morelli a nome del gruppo dei leghisti - Hanno imposto 250 milioni di tasse in più in otto giorni e fatto un bilancio da 2,5 miliardi di euro in un giorno». Mentre i consiglieri del Carroccio battagliano in aula, i sostenitori manifestano in piazza con striscioni anti tasse.
Ma il centrosinistra non intende mollare anche se si rende perfettamente conto di avere a disposizione solo una manciata di ore. Per poter essere annoverato tra i comuni che hanno fatto il loro dovere (con il bilancio depositato entro il 30 giugno) Palazzo Marino, oltre a una mail certificata, dovrebbe inviare a Roma il plico del bilancio via raccomandata. Ma le Poste non terranno certo aperto fino a sera, per di più di sabato. E visto il super pacchetto di emendamenti (circa mille) che solo la Lega intende discutere uno per uno, senza sconti, la corsa contro il tempo è ancora più ardua. «Se non riusciremo ad ottenere il bonus - mette ben in chiaro il capogruppo del Pd Carmela Rozza sposando la posizione del sindaco - l’opposizione se ne assuma tutta la responsabilità». Il Carroccio non si fa spaventare e prosegue con le sue controproposte per correggere la manovra. Chiede di azzerare i finanziamenti a parecchi progetti per liberare risorse da destinare ad altre iniziative. Le sforbiciate riguarderebbero i circa due milioni di euro dati al festival MiTo, l’investimento da 1,6 milioni del brand Milano di D’Alfonso e i finanziamento a Milano Sport «un vecchio carrozzone di cui potremmo fare a meno».
Ad affiancare la Lega nella lotta finale sono anche Fli e Pdl che tuttavia ieri hanno abbandonato l’aula durante il dibattito generale sulla manovra. «Questo percorso è stato chiuso con la menzogna e la furbizia» accusa il capogruppo pidiellino Carlo Masseroli. «Questa è un’amministrazione di improvvisatori» rilancia Manfredi Palmeri (Fli).

Con aplomb l’assessore Bruno Tabacci taglia corto e replica: «Non c’è stata nessuna furbizia: semplicemente non potevamo andare oltre i 20 milioni di tagli e pensiamo che sia meglio abbassare le luci (ndr, in riferimento al taglio dell’illuminazione pubblica) che ridurre i servizi». Dopo quella di ieri si prevede che anche quella di oggi sarà una seduta infinita. E le malelingue ironizzano: «C’è solo una certezza: il bilancio verrà chiuso prima del fischio di inizio della partita dell’Italia».

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