Dopo la fiducia in Regione Formigoni ora incassa anche quella dei lombardi

Dopo la fiducia in Regione Formigoni ora incassa  anche quella dei lombardi

«Il Pd può continuare a sognare: Pdl e Lega compatti, fallisce la mozione di sfiducia» twittava allegro Roberto Formigoni mercoledì scorso, subito dopo la sconfitta della richiesta di dimissioni proposta dalle opposizioni e bocciata in consiglio regionale. Nel suo discorso in aula, Formigoni ha sostenuto che la maggioranza Pdl-Lega «è legittimamente al governo, perché per quattro volte è stata votata dai cittadini». E ancora: «Nei nostri confronti il consenso è stato sempre crescente, perché gli elettori apprezzano le nostre politiche».
Un wishful thinking fondato sui numeri che sono sulla scrivania di Formigoni e che, senza ignorare il momento di crisi del centrodestra, dipingono un consenso che non sembra in libera uscita. La Regione, nonostante gli scandali che hanno colpito la sanità e lambito il governatore o almeno le sue vacanze, può godere su un consenso ampio dei cittadini lombardi. Apprezzamento che diventa molto largo quando si considera il campione rappresentato dagli elettori del Pdl.
Il report di Euromedia research è dato 26 aprile e così tiene conto delle vicende giudiziarie che hanno toccato la Regione, chiamando in causa le amicizie del governatore. Il 53,8 per cento dei lombardi si dice soddisfatto del lavoro di Formigoni. Il dato ha un picco dell’86,1 tra gli elettori del Pdl, che si mantiene alto anche tra gli elettori di Lega (76,5) e Terzo Polo (72,7). Formigoni ha un certo appeal anche fra gli indecisi (55,9). Come è ovvio, il consenso per il presidente della Regione crolla tra gli elettori del Pd e dell’Idv: a dirsi soddisfatto è il 25,9.
Secondo il 55 per cento degli intervistati, Formigoni e la sua giunta hanno lavorato per migliorare e far crescere la Lombardia. Il picco è del 94,2 tra gli elettori del Pdl, 77,8 nella Lega Nord, 77,3 nel Terzo polo. Insomma, la credibilità personale del governatore è alta, con un forte radicamento nel bacino elettorale di riferimento. Gli elettori (56,5) e in particolare gli elettori del Pdl (84,7) sono anche convinti che la politica del governatore abbia contribuito al primato della Lombardia per sviluppo e offerta di servizi.
E veniamo alle vicende giudiziarie. Le tesi sostenute in questi mesi da Formigoni sono state passate al vaglio degli elettori, ricevendo un sostanziale avallo. Il 54,9 per cento sottoscrive l’opinione che «ciò che conta, per un presidente di Regione, è come governa e non le voci che girano su di lui e sulle sue presunte frequentazioni e amicizie» (la frase è condivisa dal 70,8 degli elettori Pdl e addirittura dal 71,6 dei leghisti, oltre che da un 63,5 di indecisi).
Più problematica la questione delle dimissioni, su cui l’elettorato è spaccato in due. Il 49,9 condivide la tesi che senza un avviso di garanzia, «la sola diffusione di notizie anche solo giornalistiche NON può costringerlo alle dimissioni». La percentuale di contrari alle dimissioni sale all’80,3 nel Pdl, mentre si ferma al 65,4 tra i leghisti.


Formigoni è convinto che il consenso si mantenga alto grazie all’operatività della Regione: «Il popolo apprezza i servizi a livello europeo, le performance migliori d’Italia e a costi contenuti». E non crede che le notizie che si sono susseguite possano penalizzarlo: «La maggioranza del popolo non si è lasciato turlupinare dalla valanga di menzogne e fango scatenata contro di me e i partiti che lo sostengono».

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