Luca Pavanel
«La cosa bella di ascoltare, in questo caso una sinfonia, è che se l'interprete è capace di presentare caratteristicamente le varie componenti, il pubblico può viaggiare con la fantasia in maniera molto ma molto più libera di quel che si possa pensare». Così il maestro d'orchestra Daniele Gatti che, domani, sarà sul podio scaligero per la stagione della Filarmonica, a capo della compagine di «casa». Con una novità tecnologica non da poco: sarà un concerto, digitale, in streaming web su un portare apposito e, ancora, in diretta su Radio3 (direttamente dal sito filarmonica.it o dal link audiostreaming.musicom.it). Insomma, che musica, maestro!
Gatti ha affidato il suo pensiero ai social in vista di uno sforzo artistico da lui coordinato che lunedì sera, come da calendario, porterà davanti al pubblico del Piermarini un programma profondamente tedesco. Ovvero, un percorso d'indagine su Paul Hindemith con «Nobilissima visione» del 1938 «la suite per orchestra dall'omonimo balletto ispirato agli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco in santa Croce a Firenze», viene spiegato dagli esperti scaligeri. E ancora un altro grande autore tra Ottocento e Novecento, Anton Bruckner e la sue «Sinfonia n.4» detta la «Romantica», già eseguita da Gergiev nel 2005. Tra le undici Sinfonie portate a termine da Anton Bruckner, la «Quarta» (1874), oltre ad essere la più eseguita insieme alla «Settima», è l'unica a portare un titolo di carattere descrittivo voluto dall'autore. La «Quarta Sinfonia» di Bruckner costituisce indubbiamente uno snodo. E ancora in particolare su questo autore si sono soffermate diverse prestigiose bacchette in teatro insieme alla Filarmonica: dalla «Settima» diretta da Barenboim alla «Sesta» secondo Chailly e, ancora, la «Quinta» condotta da Harding. La parola ancora al direttore. «Lo stato d'animo con cui uno entra in una sala - continua Gatti nel suo messaggio online alla vigilia dell'evento - non è mai garantito. Però il vantaggio è che non sai che cosa succede da lì a cinque minuti dopo». Beh, si può star certi che in questo caso in quei «cinque minuti dopo» non ci potrà essere delusione. Gatti in Scala ha diretto oltre quaranta concerti dal 2005 - la sua viene considerata una presenza costante anche per quanto riguarda le tournée dell'ente sinfonico e operistico -, secondo la critica come interprete «si distingue per l'accurata ricerca tematica dei suoi programmi». Vedi i recenti approfondimenti per quanto riguarda il tema della «trasfigurazione» nel 2016 tra Schonberg e Wagner, e quello sulla «vita d'artista» nella scorsa stagione ancora tra Hindemith, Strauss e Berlioz.
Un personaggio in prima linea nel panorama internazionale della direzione d'orchestra. Infatti, a parte il suo impegno scaligero, il direttore nel 2016 è stato nominato «artistic advisor» per un triennio dalla Mahler Chamber Orchestra.
Insomma l'eccellenza italiana nel mondo. Il maestro Daniele Gatti, classe '61, figlio di Milano sia per l'origine sia per gli studi: si è diplomato in composizione e direzione d'orchestra al Conservatorio «Giuseppe Verdi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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