Stefano Bolognini, assessore al Welfare della Regione Lombardia un commento a caldo sull'indagine «Fake coop» che ha portato all'arresto di 11 persone, tra cui alcune legate all'ndrangheta.
«Per anni sono transitati sul nostro territorio migliaia di clandestini. È chiaro che con i soldi messi a disposizione, c'era spazio anche ad attività illecite come è successo. Si parla di 5 miliardi di euro solo nel 2017».
Il report 2017 del Naga, ma anche il direttore della Caritas Ambrosiana Gualzetti parlano di gare affidate al ribasso dalla Prefettura.
«Al ribasso sui servizi, perché il fondo statale era di 35 euro al giorno a persona. Diverso però è un illecito da un tentativo di guadagnare. Nell'inchiesta si parla di peculato e di abusi».
Il direttore della Caritas racconta che avevano individuato delle onlus sospette e di avere avvertito la Prefettura...
«Sulla serietà e sulla trasparenza della Caritas non ci possono essere dubbi. Così come era prevedibile che si sarebbero sviluppate realtà non motivate dalla carità in una situazione come quella del 2017 caotica e con tanti soldi che giravano, come ha messo in luce anche l'inchiesta di Mafia capitale. Bene ha fatto Salvini, mi viene da dire, a tagliare i fondi statali e a ridurre gli sbarchi. In questo modo c'è molto meno margine di manovra per i delinquenti».
Quello che stupisce è che la Prefettura, che scriveva i bandi su indicazione del Ministero dell'Interno li assegnasse al ribasso, senza controllare la qualità degli operatori come sottolinea il report del Naga.
«Le indicazioni del Viminale nel 2017 erano di accogliere tutti».
Anche il governo Maroni aveva messo a disposizione 35 euro per l'accoglienza a persona e 45 per gli Spraar...
«Sì, ma il governo Maroni, che ha dovuto gestire solo la prima ondata di sbarchi, l'ha poi risolta con gli accordi bilaterali con la Libia. Negli anni successivi gli arrivi sono esplosi e il Viminale ha dato ordine di accogliere tutti, con le conseguenze che questo ha comportato. Si era arrivati addirittura alla follia di voler confiscare le case private vuote per darle ai richiedenti asilo. Così come non stupisce il boom di cooperative e onlus improvvisate pronte a partecipare alla corsa all'oro. Di nuovo, bene ha fatto Salvini».
Cioè?
«Tagliare i fondi ha significato mettere fine a questo bengodi dell'accoglienza ed avere quindi fondi solo per chi realmente si vuole integrare».
Le coop e le onlus del coordinamento lombardo hanno deciso di non partecipare al bando perché ritengono che 18 euro sia una cifra insufficiente...
«Basta fare due conti per dimostrare il contrario: 18 euro per 30 giorni fa 540 euro. Ecco, i nostri pensionati se la cavano con questa cifra al mese, e non si capisce perché non dovrebbe bastare per far vivere i richiedenti asilo. A maggior ragione se pensiamo ai grossi centri che accolgono 50 persone. Quello dei fondi è un pretesto».
Gli effetti del Decreto Sicurezza però sono centinaia di persone, quelle che non hanno visto riconosciuto lo status d rifugiato, in strada.
«Si tratta di poche decine: sono diminuiti gli sbarchi e sono aumentate le espulsioni. Per aNNi molte persone che non ne avevano titolo sono stare mantenute sul nostro territorio a nostre spese».
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