È il primo focolaio in un ospedale di Milano dall'inizio della seconda ondata di Covid-19. Per ora all'Ospedale Luigi Sacco diversi operatori sanitari, come riporta l'agenzia Adnkronos, sono risultati positivi al tampone del coronavirus. Tra loro almeno una ventina di infermieri, un medico e tra cinque e sette pazienti, alcuni ancora in reparto e altri già dimessi i primi di ottobre.
L'origine del cluster dell'ospedale milanese risalirebbe a circa una settimana fa. Un'infermiera che lavora nel reparto di cardiologia, dopo avere manifestato lievi sintomi influenzali, era stata sottoposta a tampone molecolare. Esito: positivo al Sars-cov-2. In seguito erano stati effettuati tamponi a tappetto nel tentativo di contenere la diffusione del contagio. Dopo aver riscontrato la positività di almeno venti infermieri e un medico è stata disposta la dimissione dei pazienti e l'evacuazione dell'intero reparto di cardiologia dell'ospedale Sacco. Secondo quanto rivelato da fonti interne della struttura ospedaliera milanese a Sky Tg24, la fonte del focolaio non sarebbe l'infermiera di cardiologia risultata positiva al tampone, ma una paziente ricoverata in reparto. Di certo, precisano le fonti, i contagi sarebbero avvenuti all'esterno della struttura ospedaliera. Anche se non è ancora chiaro né dove né quando si siano verificati. Per ora il personale sanitario risultato positivo al coronavirus è stato isolato.
Altri tre focolai Covid erano esplosi in altre tre strutture sanitarie in Lombardia: gli ospedali di Luino e Angera e la clinica Città di Pavia. Sedici operatori sanitari dell'ospedale di Luino sono risultati positivi il 9 ottobre scorso, di cui uno con sintomi, e otto positivi in quello di Angera, di cui tre pazienti e cinque operatori. A Luino è stato già avviato lo screening di massa con tamponi per il personale e i degenti; secondo quanto si apprende, i positivi sono tutti operatori del blocco delle sale operatorie. Di conseguenza l'azienda ospedaliera ha deciso di sospendere l'attività chirurgica in attesa degli esiti dei tamponi. I pazienti positivi di Angera sono stati trasferiti nel reparto Covid del Circolo di Varese, mentre gli operatori covid-positivi lavorano al reparto di radiologia. Un terzo focolaio è stato riscontrato nella Clinica Città di Pavia. In questo caso si è trattato di un contagio tra pazienti del reparto di riabilitazione. Al primo tampone positivo, il reparto è stato sanificato e il paziente spostato. Troppo tardi. I positivi sono diventati undici, tutti degenti, e sono stati trasferiti al San Matteo (Pavia) e al San Raffaele (Milano). Tutti gli altri degenti e i dipendenti, un'ottantina di persone, sono risultati negativi.
La notizia del focolaio arriva proprio nelle ore in cui, la Regione Lombardia per contenere la seconda ondata di contagi vara una nuova ordinanza che impone da giovedì 22 ottobre il coprifuoco a partire dalle 23 fino alle 5. E il cluster all'ospedale Sacco segue di poco il monito a non abbassare la guardia del sindaco di Milano Giuseppe Sala: "Se il virus si scatena in una grande città come Milano, l’effetto è dirompente". E si aggiunge a dati preoccupanti che arrivano proprio dagli ospedali. Sia al San Paolo che al Sacco i ricoveri aumentano e le terapie intensive cominciano ad essere sotto pressione.
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