Cronaca locale

Foibe, Anpi contro la mostra che ricorda Norma Cossetto

Partigiani all'attacco del Municipio 5 per "Foiba rossa". Fidanza: "Si accaniscono sulla memoria delle vittime"

Norma Cossetto a 23 anni
Norma Cossetto a 23 anni

L'Anpi si scaglia contro la mostra dedicata alle foibe nel Municipio 5. E Fratelli d'Italia risponde accusando di negazionismo l'Associazione dei partigiani italiani. Nonostante il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ancora una volta la storia divide. O forse qualcuno vuole che ci si divida anche nel ricordo degli italiani che furono perseguitati, cacciati e massacrati nel fronte orientale, durante la Seconda guerra mondiale e dopo, a conflitto finito, negli anni in cui si compì il drammatico esodo dall'Istria, dalla Dalmazia, dalla Venezia Giulia, sottoposte alle atrocità dei titini.

Le tre sezioni dell'Anpi del Municipio 5 hanno indirizzato al presidente del Municipio una lettera di protesta, definendo «grave e preoccupante» l'esposizione nei locali del Municipio del fumetto «foiba rossa», «per le calunnie - dicono - che insinua sulla lotta partigiana nel suo complesso». Per l'Anpi, il fumetto esposto è tratto da una pubblicazione di un editore legato a «Forza Nuova» e l'iniziativa viene definita «un'operazione di pura propaganda fascista, violenta e totalmente distorsiva della storia».

Dal Municipio si smentisce un legame fra l'editore e una qualche formazione di estrema destra. È Carlo Serini, consigliere municipale e presidente di commissione a farsi carico di una risposta. «Sono sempre stato io a proporre iniziative dedicate al tema in Zona 5 - spiega - e sono sempre state accolte perché ispirate a ragionevolezza. Anche stavolta, ho proposto questa mostra che racconta con mezzi diversi la storia di Norma Cossetto (la studentessa universitaria uccisa selvaggiamente nel 1943, ndr). Una storia a lungo negata, come tutta questa vicenda». «Questo vuoto, questo silenzio - dice Serini - è stato riempito con la legge. Io ricordo quel che disse il presidente Napolitano, e ho ascoltato l'attuale presidente, che ha descritto una vera e propria pulizia etnica anti-italiana, mentre la mistificazione consiste nell'affermare che si sia trattato di pulizia politica contro i fascisti». «L'Anpi non conosce la storia, c'è chi tende a ridurre tutto a questioni di bandiera e non sono io, sono loro che vorrebbero raccontarci come i titini si siano vendicati dei fascisti. La storia di Norma prova che non è così, Norma è un simbolo ma come lei ce ne sono state tante». «Avrebbero potuto confrontarsi - conclude Serini - invece di pretendere di stabilire cosa si possa dire e cosa no». E sul caso di Zona 5 interviene il deputato di Fdi Carlo Fidanza: «Ancora una volta - attacca - l'Anpi, che ormai abitualmente si esercita nel negazionismo e nel giustificazionismo, cerca di censurare il doveroso ricordo dei martiri delle foibe.

Peggio dei carnefici ci sono solo gli aguzzini, come quelli che a distanza di decenni ancora non si rassegnano e si accaniscono contro la memoria di italiani innocenti».

Commenti