Folla in centro, i saldi sono già cominciati

Il prezzo perfetto non esiste. Vorremmo che una cosa costasse sempre meno della cifra richiesta e i negozianti lealmente lo ammettono. «Come si fa a chiedere mille euro per un cappotto di cashmere prima di Natale, sapendo che il 5 gennaio costerà magari il 50% in meno? Il cliente ha ragione ad arrabbiarsi». Sulla vetrina di «Pica» in corso Vittorio Emanule, Simon ha già appeso il cartello ma non dei saldi, delle occasioni. I negozi decretano questa differenza: c'è l'occasione che parte prima di Natale e il saldo subito dopo, come la vigilia dell'Epifania. In pratica: l'occasione la porta Gesù Bambino e il saldo la Befana.
«Una volta - continua Simon - gli sconti si facevano l'ultima settimana di gennaio, per cui aveva un senso non cedere. Oggi che significato ha tenere il prezzo pieno durante le vacanze in cui la gente compera più regali, un prezzo che poi scenderà fra una settimana?». Molti negozi, per una ragione o per l'altra, hanno accontentato la clientela già da un mese.
E vedi un po' che la clientela risponde senza remore! Burberry's aveva inoltrato una mail una ventina di giorni fa, annunciando una «svedita» tra il 30% e il 50% di alcuni particolari articoli. «Ci fa vedere quali?». Monia nella boutique di via Montenapoleone ammette: «Il reparto è al primo piano, ma non è rimasto quasi nulla. I pezzi più belli se ne sono andati prima del 25 dicembre. Abbiamo fatto questo esperimento per il primo anno. E' stato un successo. Noi commesse ci chiedevamo dove fosse la crisi».
Ovvio che un dubbio palpiti: non è che i prezzi delle cose siano un po' eccessivi? Infatti le promozioni hanno quasi l'aspetto di donazioni. Il celebre marchio di bracialettini Cruciani in via Manzoni, forse grato di un successo veramente planetario, aveva iniziato con l'uscita di «Topolino», il giropolso realizzato in collaborazione con la Walt Disney. «Se acquistavi un bracciale potevi sceglierne un altro di «Topolino», ma solo in tre precisi colori, che veniva regalato. Poi il 24 e il 25 dicembre abbiamo donato un bracciale con il simbolo dell'infinito bianco e rosso a chi compilava una scheda con nome e cognome. Di settecento e cinquanta pezzi ne erano rimasti un centinaio, per cui continuiamo a regalarlo».
Sotto la Galleria il cartellino con il 30% in meno è appeso anche da Andrew's Tiel, il cravattifricio Zadi. «l'ho appeso qualche giorno prima di Santa Lucia». Strano, a Milano non è usanza che la Santa cieca porti doni il 13 dicembre. «Milano è una città di shopping per tutti, non solo per i milanesi. Noi abbiamo una clientela che arriva da città in cui la data del 13 si festeggia e viene a fare shopping qui durante il ponte di Sant'Ambrogio» spiega Ornella.
Ma c'è chi è andato ancora più indietro nel tempo. Le Cravatterie Nazionali in via San Pietro all'Orto hanno annunciato i ribassi il 22 novembre. «Lo scambio negoziante-cliente oggi deve basarsi su un rapporto di fiducia. Noi abbiamo una clientela affezionata, continuativa, a cui vogliamo offrire il meglio» racconta Lorella, la commessa. C'è una borsettina da sera in paillettes che costa 14,40 euro. «Un oggetto così è una chicca sotto l'albero. Perché non accontentare persone che da anni si servono da noi e soddisfarle nei loro desideri?».

Tanto, ripetono i commercianti, i negozi di via Montenapoleone non lo diranno mai ma hanno applicato «favoritismi» alla clientela ben prima del 5 gennaio. Ce la farà ancora la povera Befana a portare una sorpresa dentro la calza? Chissà, magari qualche nogozio il 5 regalerà le cose... non si sa mai. La crisi stringe i cordoni della borsa ma allarga i cuori. Speriamo.

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