Coup de théâtre. Monica Gattini Bernabò, ex responsabile delle relazioni istituzionali del Teatro Litta è stata nominata direttore generale della Fondazione Milano Scuole Civiche. «La nomina, a maggioranza, è giunta dopo un approfondito esame delle candidature ritenute idonee, che si sono distinte per l'alto valore complessivo - si legge nel comunicato ufficiale diffuso da Palazzo Marino -. Tra gli aspetti salienti della candidatura di Gattini Bernabò, è stato considerato il forte legame che il nuovo direttore generale ha saputo stringere nel corso degli anni con il tessuto culturale e produttivo della città, i significativi risultati conseguiti nella gestione di processi complessi e articolati, tra i quali l'acquisizione e la ristrutturazione degli spazi di Palazzo Litta». La nomina però ha il forte sapore dell'amicizia arancione, meno di meritocrazia e ancora meno della sorpresa. Il nome della Bernabò circolava già a luglio, come anticipato su queste pagine, per essere al centro di una guerra all'interno del consiglio di amministrazione dell'ente comunale. Una guerra combattuta a colpi di minacce e prove di forza.
Voci dall'interno davano, infatti, per favorito con 3 voti su 5 lo sfidante Renato Quaglia docente di Organizzazione aziendale all'Università Federico II di Napoli, già direttore organizzativo della Biennale di Venezia e del festival del Cinema di Napoli. Su 12 curricula arrivati per dirigere la Fondazione che gestisce e organizza la didattica della Scuola di Teatro Paolo Grassi, della Civica scuola di Musica e della Scuola di Cinema e televisione solo 5 candidati erano risultati idonei. Sembra che a luglio il presidente della Fondazione Filippo del Corno, fondatore dell'ensemble Sentieri Selvaggi, tra i sostenitori di Pisapia, testimonial del comitato dei Mille, che hanno elaborato il programma elettorale, abbia minacciato le dimissioni pur di imporre la sua candidata. Così se i trent'anni di esperienza consumata tra il Teatro Verdi, il ruolo di responsabile delle relazioni istituzionali del Teatro del Buratto e del Litta, per cui ha curato l'acquisizione e la ristrutturazione degli spazi di Palazzo Litta e la costituzione della Fondazione, secondo le griglie valutative utilizzate dal cda non erano da numero uno, a settembre un deus ex machina ha invertito la classifica.
«La scelta del Consiglio di Indirizzo di Fondazione valorizza una professionista di alto livello, che da trent'anni lavora nel mondo della cultura e del teatro» il commento dell'assessore alle Politiche per il lavoro Cristina Tajani.
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