Una denuncia alla Procura della Repubblica. Il consiglio di Zona 6 finisce in tribunale per «la gestione poco trasparente dei fondi» e per l'assoluta discrezionalità dell'interpretazione del regolamento del decentramento territoriale del Comune. Massimo Girtanner, consigliere di zona del Pdl, ha depositato ieri mattina l'esposto sulle anomalie nelle modalità di assegnazione di contributi alle associazioni «che trova esempio eclatante nell'ultima delibera di finanziamento all'associazione Rete Civica Milano», chiedendo ai giudici di «accertare responsabilità ed eventuali ipotesi di reato».
«All'inizio della legislatura ho notato alcuni presidenti di commissione della Zona 6 - racconta Girtanner, ex presidente - contattare direttamente le associazioni che presentavano richiesta di contributi per iniziative, mercanteggiando, in alcuni casi, la somma corrisposta. Cerchiamo di accontentare tutti mi è stato risposto più una volta». Un esempio? La domanda di finanziamento presentata dall'associazione di via Ascoloren: «Avevano chiesto 3mila euro, sono stati contattati dai consiglieri che gliene hanno offerti 1.500». Eppure Girtanner ha «denunciato più volte al presidente di Zona Gabriele Rabaiotti e al direttore di settore Mercadante la poca trasparenza nella gestione dei fondi». Nonostante il 2 febbraio sia stata votata una delibera che impone di programmare trimestralmente le manifestazioni, «quanto deliberato è stato puntualmente disatteso: non solo le richieste di fondi per le iniziative non sono state più discusse e votate in commissione, ma sono state delegate alla commissione di presidenza, che di fatto esautora ogni commissione avocando a sé l'intera gestione dei fondi», denuncia ancora Girtanner. Alla faccia della democrazia e della partecipazione tanto paventata dagli arancioni, verrebbe da dire... Ovviamente nel modulo per la presentazione della domanda - recita la delibera - è necessario specificare «il dettaglio delle spese occorrenti, comprensive d'Iva». Non solo, lo stesso Regolamento per il decentramento non conferisce in nessun modo la podestà all'ufficio di presidenza (art. 20). «In commissione non si vota più alcun capitolo di spesa - racconta Girtanner - come imporrebbe il regolamento del consiglio perché i consiglieri sanno che nell'ufficio di presidenza si valuteranno i contributi e le eventuali modifiche di somme».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso? I fondi all'associazione Rete Civica Milano per il progetto Cives. Nonostante la richiesta sia arrivata in discussione oltre il termine di presentazione e non sia stato stanziato alcun finanziamento, circolavano già volantini con il logo del Comune. «Cives chiede 5mila euro per presentare un progetto che avrebbe dovuto essere gratis - spiega Girtanner - e per il quale aveva già ricevuto 90mila euro dalla fondazione Cariplo. Viste le perplessità dei consiglieri, l'indomani l'associazione presenta una nuova domanda per 2.500 euro.
E così scatta la denuncia.
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