Dopo i numeri di un sondaggio secondo cui più della metà dei lombardi (il 51,2 per cento) lo rivorrebbe presidente della Regione a capo di un centrodestra classico con Carroccio e Pdl, Roberto Formigoni assicura che «il patto di governo che ci unisce alla Lega in Lombardia, Piemonte e Veneto è laccordo tra due partiti che hanno sottoscritto tre programmi» e in particolare per la Lombardia si tratta di un patto «che ci permetterà di governare insieme, realizzando il nostro programma fino al 2015». Le telecamere ieri erano quelle di Tgcom24 e Formigoni non sembra per nulla fiaccato dal lungo assedio. «È fango mediatico - assicura - Un attacco politico e giornalistico che potenti gruppi politici, giornalistici, editoriali e finanziari hanno lanciato contro il governo di centrodestra più importante dItalia». Il motivo? «A novembre hanno fatto cadere Berlusconi e poi hanno lanciato mozioni di sfiducia prima che contro di me, contro tutti i miei colleghi di centrodestra. Lordine è partito da Botteghe Oscure, dal cuore del Pd per mettere sotto scacco tutti i governatori di centrodestra. Il primo è stato Chiodi a novembre e via via tutti gli altri, fin quando a maggio sono arrivati a me. Abbiamo respinto tutti questi attacchi perché sono del tutto infondati». Nessuna intenzione di rinunciare alla difesa. «La magistratura - spiega Formigoni - nulla ha sollevato contro di me, contro gli assessori e i dirigenti». Le vacanze? «Ho fatto due vacanze assieme a Daccò e a tante altre persone pagandole di tasca mia e nulla di ciò che ho fatto ha una minima valenza non solo di illegittimità, ma anche di inopportunità».
Tornando alla politica più classicamente intesa, cè lo scalpitare della Lega che vorrebbe realizzare il filotto delle tre grandi regioni del Nord. «Cè laccordo per il buon governo fino al 2015 - taglia corto Formigoni - E la sinistra stia attenta: nel 2015 vinciamo ancora noi». Parole confermate dai molti incontri con Roberto Maroni, oggi il vero leader del Carroccio. Perché lobiettivo «è ricostruire una coalizione allargata, con partiti che sono stati nello schieramento di centrodestra come Udc e Lega e anche con partiti nuovi come Montezemolo se lo vorrà. E liste civiche, se lo vorranno. Ma anche movimenti cattolici». Poi le primarie, ormai sdoganate anche da Silvio Berlusconi. «Finalmente - commenta soddisfatto Formigoni - Sono molto contento di questa decisione, perché forse ero stato il primo a invocare le primarie anche per il Pdl, ma allepoca fui considerato un eretico. Invece è il metodo più democratico. Berlusconi è entrato in lizza nello sfacelo della politica di allora, oggi abbiamo il dovere di sentire il polso dei nostri cittadini». Chiaro che a questo punto, anche se le conferme arrivano soltanto da uomini a lui molto vicini, la tentazione di giocarsi una carta sul palcoscenico nazionale cresce. Perché in Lombardia sarebbe difficile trovare un altro candidato in grado di raccogliere altrettanto consenso. E Formigoni stesso ha sempre detto che sarebbe stato «a disposizione del partito» in caso di primarie. Ora unaltra apertura. «Vedremo quali candidati si metteranno in lizza - ha spiegato ieri - Certamente Angelino Alfano gode della mia stima e della mia fiducia. Chiunque potrà candidarsi e potremmo considerare anche delle primarie di coalizione. Se qualcuno vorrà allearsi con noi, dopo lestate vedremo chi sono i candidati». Lipotesi che il premier Mario Monti si fermi a Palazzo Chigi? «Se Monti sceglierà di candidarsi, dovrà dirlo lui. Ma ha sempre detto che nel 2013 finirà il suo mandato. Nel 2013 noi abbiamo elezioni politiche e il primo gesto sarà lelezione del presidente della Repubblica. Mi auguro che il partito che avrà la maggioranza sappia scegliere un presidente alla Napolitano che possa avere il consenso di tanta gente».
Non ancora sopita, invece, la polemica sul registro delle coppie di fatto. «Dedicato ai cattolici del Pd - twitta aggressivo - Bersani dice sì alle coppie gay, io vi propongo una riflessione: non è ora di pensare a un altro partito?».
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