Cronaca locale

Formigoni sgomita con Lupi: «Nel nostro gruppo decido io»

Chi comanda tra gli alfaniani di Lombardia? Se Angelino Alfano è considerato il leader di riferimento dagli esponenti del Nuovo centrodestra in Parlamento e a Palazzo Chigi, la situazione è decisamente più complessa nella regione di cui Roberto Formigoni è stato presidente per diciotto anni, dal 1995 al 2013, quando è stato defenestrato dal leghista Roberto Maroni. Sembra evidente che l'ex governatore consideri suo terreno personale la Lombardia. E in un'intervista al Giorno non si è nemmeno nascosto dietro le frasi di rito che si usano in questi casi per evitare scontri personali e rivendicazioni.
Roberto Maroni ha dichiarato che il suo riferimento in Lombardia è Maurizio Lupi. Formigoni non ci sta: «Ma neanche per idea. Che Maroni pretenda di dettare legge in casa nostra è ridicolo. Siamo nella fase nascente, quindi l'unico incarico di leader nazionale è quello di Angelino Alfano. Poi ci saranno assemblee regionali in cui si individueranno i responsabili col metodo della democrazia interna e del federalismo». Ma a colpire è soprattutto una stilettata non tanto a Maroni quanto al ministro Maurizio Lupi: «I consiglieri di Ncd al Pirellone non stanno né con Lupi né con nessun altro ma con Roberto Formigoni». E anche se la concorrenza tra i due nel medesimo ambiente politico, quello di Cl, non è mai stata un mistero, queste dichiarazioni suonano particolarmente battagliere.
No comment del presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo. Mauro Parolini, capogruppo di Ncd al Pirellone, che cosa ne pensa? A chi “risponde” il gruppo? È vero che siete tutti formigoniani? «Abbiamo la fortuna di avere un ministro, un presidente della commissione Agricoltura e altri parlamentari. A loro chiediamo di essere un punto di riferimento per chi è sul territorio. Facciamo riferimento a tutti loro. Mi porrò il problema se dovrò scegliere tra Lupi e Formigoni, finora non mi è ancora accaduto. Per me sono riferimenti importanti entrambi». Insomma, nessuna dichiarazione di pubblica fedeltà.
Maurizio Lupi è molto attivo in Lombardia. Telefona a ogni singolo consigliere di zona e contemporaneamente è presente ai tavoli del lunedì in Regione in cui si prendono le decisioni. Non c'era ieri per un impegno a Napoli. Così i nove consiglieri del gruppo si sono incontrati con Formigoni, con Raffaello Vignali e con Guido Podestà, il presidente della Provincia passato tra gli alfaniani. Si è parlato anche delle elezioni europee del maggio 2014 e dell'intenzione di contarsi.
Alla fine Formigoni ha esternato anche sul rimpasto di giunta: «È un tema che affronteremo nel futuro, senza fretta o scadenze: interessa la qualità dell'azione di governo. In ogni caso i consiglieri regionali sono fedeli all'impegno con gli elettori e continueranno a essere parte della maggioranza, che non ha nulla da temere». Maroni ha già ripetuto che fino a marzo 2014 non intende cambiare la squadra.
Formigoni dà però una prima prova di dissociazione: succede per il referendum sulle case chiuse sostenuto dalla maggioranza di Forza e Italia e Lega: «Noi non assecondiamo iniziative propagandistiche con i soldi dei cittadini».

Un attacco in piena regola.

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