Due smentite in due giorni. Roberto Formigoni tiene a sottolineare di non aver intenzione di presentare una lista Formigoni-Albertini in Regione e al Senato. È lo stesso presidente della Regione che fa sapere di trattative in corso con il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Ma l'agenzia Agenord raccoglie indiscrezioni sui desideri dei formigoniani in cerca di nuova vita politica. E con loro Formigoni ha parlato più volte come di un'ipotesi della lista per il Senato.
«Sarebbe una lista unica su Regione e Senato, del tipo Suedtiroler Volkspartei» spiega Paolo Valentini, capogruppo del Pdl in Regione. L'idea sarebbe un'alleanza con Albertini in grado di arrivare all'8 per ecento (la soglia di sbarramento al Senato). Ma i no comment dell'ex sindaco di Milano suonano come un segnale di disinteresse. Così come il silenzio di Mario Monti, che ha fatto ripetutamente sapere di non essere interessato ad abbracci stretti con politici.
Albertini al momento rimane in campagna elettorale, nonostante dal Pdl non siano arrivati i supporter in cui sperava. Il partito in Lombardia non si è spaccato. A sostenere l'ex sindaco rimangono solo Udc e Fli e, anche se Albertini ha potuto contare sull'endorsment di Monti, non è chiaro che cosa ciò concretamente comporti. D'altra parte, proprio per non rompere i ponti con l'ex premier, l'ex sindaco non può entrare in una lista Formigoni.
Albertini va all'attacco del candidato Umberto Ambrosoli, ancora una volta sui costi della campagna elettorale. Dopo aver fatto i conti, conclude: «La candidatura civica dell'ottimo Umberto Ambrosoli sarà anche libera, come dicono gli slogan dei suoi manifesti, ma in realtà è strettamente vincolata ai partiti che lo sostengono economicamente e che lo supportano con uno sforzo di militanza sul territorio».
Il fronte caldo resta l'alleanza tra il Pdl e la Lega. A parlare è Roberto Castelli, il senatore che ha fatto sapere di non volersi più candidare in Parlamento. «La Lega - dice al Tgcom 24 - è in una situazione difficile perché l'ultimo consiglio federale ha dato mandato al Segretario di decidere se allearsi o no. Nessuna delle soluzioni ha aspetti positivi. Maroni si è candidato per avere la Lega nelle 3 regioni principali del Nord, ma da soli non si può fare, serve un alleato». E Castelli invita a superare i dubbi sulla base leghista: «Bisogna spiegare che, se andiamo da soli, molto difficilmente riusciremo a vincere in Lombardia. E poter governare le tre regioni del Nord e un'occasione storica e irripetibile».
Il candidato Roberto Maroni insiste sulla necessità della vittoria: «Voglio governare la Lombardia per fare squadra con Cota e Zaia e costringere Roma a lasciarci i soldi delle nostre tasse». Inutile ribadire come l'ipotesi possa essere realizzata sono con un'alleanza con il Pdl.
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