Su Pedemontana il ministro dei 5 Stelle frena, ma la Regione è pronta ad andare avanti da sola: «Se il governo decidesse di non finanziarla - ha detto il governatore Attilio Fontana nel corso di un'intervista a Omnibus su La7 - sarà sicuramente realizzata dalla Regione. Abbiamo avuto una serie di proposte da parte dei privati, si farà una gara e si individuerà un partner privato». Al suo fianco il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che ha citato Pedemontana nel testo del discorso preparato per la kermesse di Fiuggi e consegnato alla stampa: «L'ineffabile ministro grillino delle Infrastrutture - si legge - mette in discussione progetti varati da anni, in corso di realizzazione, oppure pronti a partire, decisivi per il futuro del Paese».
La nuova autostrada è vitale per la fascia prealpina della Lombardia, da Varese a Bergamo, così come per la Brianza che sarebbe attraversata dal tracciato e ha bisogno urgente di nuovi collegamenti. Ma Pedemontana è decisiva anche per Milano, che con quest'opera si vedrebbe sgravata da una enorme mole di traffico che oggi la attraversa.
Nel corso di una audizione alla Camera, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha precisato che «non è prevista l'erogazione di ulteriori finanziamenti a carico della finanza pubblica», e - come per altre infrastrutture - «in linea con l'indirizzo del ministero», essendo necessario il riaffidamento, tutti gli aspetti dell'opera «potranno essere oggetto di analisi e conseguente valutazione complessiva della situazione creatasi». Per Toninelli, insomma, l'opera non è una priorità, e d'altra parte anche i «grillini» lombardi sono contrari, tanto che il consigliere lombardo Massimo De Rosa nella seduta di Consiglio dell'11 settembre ha presentato una mozione - bocciata - che ha innescato un confronto molto vivace con Andrea Monti, vice presidente della commissione Infrastrutture, leghista e già consigliere della Provincia di Monza e della Brianza. «Non condividiamo affatto la politica del No - ha spiegato Monti - specie quando si ha a che fare con le legittime istanze di un territorio. Opporsi sempre a tutto, senza se e senza ma, porta a conseguenze gravi, ad esempio come il crollo dei ponti». E La Lega lombarda, molto pragmatica, molto autonomista e da anni alleata di Forza Italia in Lombardia, sull'opera non ha dubbi. «Il completamento della Pedemontana, di fatto l'autostrada diretta Bergamo-Brianza-Varese, che collegherà il secondo e il terzo aeroporto italiano per passeggeri, Malpensa e Orio, togliendo il traffico dal nodo milanese dell'autostrada A4, è un'infrastruttura fondamentale per la Lombardia», ha detto Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda, plaudendo alla risposta di Fontana a quelle che ha definito «le perplessità del ministro Toninelli». Ma lo stesso leader leghista Matteo Salvini ha fatto intendere che, per la Lega, Pedemontana non si tocca, o non si dovrebbe toccare. D'altra parte Fontana (che è di Varese e ne è stato sindaco) a più riprese ha definito «essenziale» l'opera, e a giugno il Consiglio ha approvato (voto contrario dei 5 Stelle) una mozione che fra l'altro impegnava la Giunta regionale a definire e concordare con il Governo tempi e modalità organizzative e finanziarie con le quali garantire la realizzazione dell'opera.
Fi e Lega sono entrambe convintissime.
«In questa sfida epocale siamo accanto al presidente - dichiara il presidente di commissione Infrastrutture Angelo Palumbo - per noi di Fi investire in infrastrutture è una condicio sine qua non per il rilancio del Paese». E il 4 ottobre al Pirellone è fissata l'audizione dei vertici di Pedemontana e Serravalle.
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