Fuga dalla scuola media: cercasi prof di matematica

Caccia ai precari, scoperti anche italiano e tecnica E mancano ancora 900 insegnanti di sostegno

Maria Sorbi

Se l'inizio della scuola fosse un film, potrebbe avere un titolo solo: «Fuga dalla scuola media». Protagonisti: i prof, con un ruolo di assoluto primo piano per quelli di matematica. Ci sono 278 cattedre da coprire e nessuno - ma proprio nessuno - si è candidato. Il ruolo non attrae, come conferma il deserto di posti degli ultimi anni. Sorte simile per la cattedra di italiano: 221 posti e solo quattro candidature. I docenti scappano anche dall'insegnamento dell'informatica, dell'educazione tecnica e dello spagnolo. Parecchie invece le richieste per insegnare le materie più artistiche. Vanno infatti per la maggiore, in particolar modo alle superiori, musica, ginnastica, arte e inglese. A sedersi dietro la cattedra rimasta vuoto saranno i precari in attesa della fatidica telefonata che li salva pure quest'anno.

Ma, a poche ore dall'inizio delle lezioni, il puzzle è lontano dall'essere completato e lunedì le aule docenti non saranno certo al completo. I dati lombardi parlano di una richiesta di organico di 5.539 insegnanti ma il ministero dell'Istruzione ne ha concessi 5.312.

I presidi degli istituti hanno cominciato la loro consueta corsa contro il tempo e si sono attaccati al telefono per reperire, dalle graduatorie interne, il personale necessario a comporre la squadra. «Insegno da 75 anni e conosco bene il mondo della scuola. Posso tranquillamente dire che Milano resta l'eterna precaria» ammette Rita Fasano, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Maffucci. E il metodo della Buona scuola non sembra aver migliorato le cose. Anzi, al momento ha solo fatto slittare le nomine.

«I trasferimenti dei docenti della scuola secondaria - insorgono i rappresentanti della Cisl Scuola - sono un grande pasticcio che solo la ministra Giannini continua a voler minimizzare malgrado le ben 2.600 proposte di conciliazione finora avanzate». «Il problema dei trasferimenti degli insegnanti - assicura il ministro all'Istruzione Stefania Giannini - sarà risolto nelle prime settimane dall'inizio dell'anno scolastico, come è sempre stato con uno sforzo amministrativo gigantesco».

Oltre alle cattedre, c'è anche un altro vuoto da coprire. E quello pesa ogni anno come un macigno. Si tratta dei posti per gli insegnanti di sostegno. I numeri fanno venire i brividi: alle elementari ne mancano 822, alle medie 913 e alle superiori 99. Significa che l'educazione di quasi duemila ragazzini disabili sarà affidata a insegnanti non specializzati, che magari aspettano di avere la cattedra di inglese o di diritto. Professori magari validissimi, magari no. Dipende dai casi. Il Lombardia, per 19mila posti per gli insegnanti di sostegno, solo la metà sono stati coperti. E poi c'è anche la piaga del personale Ata, tagliato del 60 per cento. In Lombardia si è passati da 380 addetti a 220, a Milano da 180 a 49.

Anche la politica interviene e critica la gestione delle risorse da parte del Governo: «Ecco la 'buona scuola' di Renzi - insorge Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda - Quella in cui

a Milano, per esempio, mancano le risorse necessarie per garantire l'assistenza scolastica e il trasporto per i 2300 ragazzi disabili che stanno per tornare sui banchi di scuola. Tutta la Lombardia ha lo stesso problema».

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