Il futuro dei mezzi pubblici? «Biglietti a tempo in metrò»

L'idea della doppia obliterazione dei ticket Atm. Dubbi di Fi sulle aree 30 E poi c'è il nodo-movida: da Ticinese a corso Como, la legalità è a rischio

Alberto Giannoni

Area C, movida, Quadrilatero. I temi caldi della zona 1 investono il cuore di Milano. Nel municipio centro finora ha regnato la collaborazione fra maggioranza e opposizione ma questo lavoro bipartisan, riconosciuto dall'opposizione e confermato dal presidente ricandidato, Fabio Arrigoni (Pd) non esclude le divergenze. Su ticket per l'ingresso delle auto in centro, sicurezza, aree pedonali. Il candidato presidente del centrodestra, Filippo Jarach, ieri sera ha riunito i circa 150 uomini delle sue liste. «Usciamo dal luogo comune che qui non ci siano problemi - premette - la zona 1 si porta a casa i problemi di tutti. Parco Sempione e Giardini Montanelli sono i più frequentati, spesso in modo sbagliato. Siamo gli unici intestatari di tutta la movida. Sarpi, Ticinese, Corso Como, questioni che si trascinano da anni». La capogruppo uscente della Lega Cristina Scaramucci ammette: «Siamo stati pacati, costruttivi. Ma la partecipazione dei cittadini è stata più formale che sostanziale. In piazza Castello, per esempio, i cittadini hanno detto chiaramente no alla chiusura, 3.500 firme di contrari». Sul banco degli imputati, soprattutto il Comune: «Provvedimenti spot, senza visione. La zona dev'essere tramite fra Comune e cittadino». Un esempio? «I mercati natalizi, le delibere quadro erano pronte ad aprile, gli atti dell'assessorato a ottobre». Fdi in zona ci sarà, guidata dal capogruppo Simone Orlandi: «Rispetto alla giunta - dice - visti i pochi poteri, non ci sono state grandi divergenze. Abbiamo fatto un bilancio sull'esito di mozioni e ordini del giorno e più o meno al 90% non sono state neanche prese in considerazione dal Comune, anche documenti approvati a maggioranza assoluta». Opposta la versione di Arrigoni: «Abbiamo puntato molto sul meccanismo di dare indirizzi al Comune». «Non è vero che i residenti non sono stati ascoltati sul Castello. Abbiamo detto: solo attività compatibili e fluidificare il transito in foro Bonaparte». Ribatte Jarach: «L'errore non è tanto chiudere, ma farlo così». E il Quadrilatero: «Vorrei diventasse un salotto - annuncia Jarach - anche grazie ai privati che sono disponibili». Arrigoni è d'accordo in parte: sì a una ztl «in cui si gira a piedi» ma la contrarietà è determinata dai timori di buona parte dei commercianti. Altro tema caldo Area C: «Non togliere, è vero - ammette Jarach - possiamo toglierlo per i residenti o trovare una soluzione che non li penalizzi». Arrigoni precisa: «Eliminare del tutto il limite determinerebbe un squilibrio, ma si può agevolare chi vive». Arrigoni vuole ridurre la velocità delle auto, Jarach boccia le aree 30 («Ideologiche, finte») e la «crociata contro le auto». Immagina incentivi per i mezzi pubblici: «Doppia obliterazione». Usare i biglietti del metrò come gli altri.

Nelle liste di Forza Italia, guidata da Antonio Testori, si candida Federico Benassati, che ha acceso i riflettori su viale Papiniano. «La situazione è più ordinata» sostiene Arrigoni. «Parcheggiatori, abusivi, bivacchi, movida selvaggia. E velocità eccessiva delle auto. Per i residenti è peggiorata».

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