Nuovo sgarbo, o forse solo nuova gaffe. E così il Pd mette a rischio anche il piano per le politiche familiari. Lo dice apertamente Matteo Forte, il consigliere comunale che il piano lo ha proposto e oggi lo sta scrivendo da vicepresidente della commissione speciale di Palazzo Marino che è incaricata di metterlo a punto.
Il caso è scoppiato alla festa dell'Unità di Milano. Venerdì all'ex scalo Farini si è discusso del tema, con un incontro intitolato «Politiche di sostegno alle famiglie». «Si parla dei contenuti emersi in questo anno di lavoro della commissione speciale di studio - ha annunciato la presidente Roberta Osculati (Pd) - affinché Milano diventi una città amica della famiglia». Forte ha ribattuto alla Osculati, un po' seccato per l'iniziativa del Pd: «Peccato non essere stato invitato - ha detto - Non vorrei che l'ostracismo della segreteria metropolitana Pd prevalesse su un lavoro bipartisan, fortemente voluto dal sottoscritto e che fino ad ora si è dimostrato costruttivo». La presidente e il vice hanno un buon rapporto. La Osculati guida la commissione perché, con Forte, è fra i pochi candidati al Consiglio ad aver firmato il manifesto del forum per le famiglie. E, vista la risposta di Forte, ha cercato di derubricare tutto a errore, senza dargli torto: «Hai ragione a manifestare delusione - ha detto al suo vice - ma son certa che non si tratta di ostracismo, piuttosto di superficialità: io stessa non ero stata prevista all'inizio e mi son fatta inserire in corso d'opera domenica scorsa, infatti il mio nome non compare sul programma stampato della festa (e allega l'immagine che lo prova, ndr)». «Il lavoro da te fortemente voluto e che stiamo portando avanti con equilibrio e grande ricchezza - aggiunge - deve andarle avanti convintamente insieme come fatto finora». Ma Forte non sembra convinto: «Mi sembra un'altra provocazione» dice, facendo riferimento a quella che ritiene la vera ragione dell'esclusione: la querelle che lo vede contrapposto al Pd sul caso islam.
Il partito lo ha querelato, con il risultato di aver fatto saltare la riforma del regolamento d'aula in Consiglio comunale, su cui Forte aveva mediato: «Non vorrei - conclude - che la segreteria, dopo aver atto saltare la modifica del regolamento del Consiglio ora facesse saltare anche questo piano».
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