La Galleria Campari di Sesto San Giovanni dedica a Fortunato Depero la mostra “Il bianco e nero a colori”, aperta al pubblico il 22 giugno e chiuderà il 21 dicembre 2022 (visite gratuite su prenotazione).
Un evento per celebrare il 130° anniversario della nascita di Fortunato Depero e che mette in evidenza la collaborazione dal 1926 al 1936 tra Campari e l’artista futurista; un esempio molto riuscito tra arte e industria e che ha contribuito a rendere grande e riconoscibile l’immagine della Campari. In mostra troviamo esposto tutto il materiale dell’archivio e anche due opere date in prestito: “Lo Squisito al Seltz” del 1926 e “Se la pioggia fosse Bitter Campari” del 1927.
Il museo è stato inaugurato nel 2010, anno in cui ricorreva il 150° anniversario della Campari, due piani, circa 1000mq, nella palazzina Liberty prima sede dell’azienda, trasformata tra il 2007 e il 2009 nell’attuale Galleria, su progetto di Mario Botta e Giancarlo Marzorati. Un museo aziendale che racconta la storia del marchio e della comunicazione attraverso l’arte e il design. Il primo piano della Galleria è dedicato alla storia del brand che mette in relazione l’arte, la comunicazione e la produzione, il secondo piano invece ci stupisce con gli oggetti di design legati al prodotto.
Oltre tremila opere che hanno attraversato quasi tutto il Novecento con firme come Tallone, Munari, Nespolo, Depero, ma anche famosi spot pubblicitari, caroselli e oggetti di noti designer. Troviamo il manifesto pubblicitario del 1921 di Leonetto Cappiello, lo Spiritiello, e opere di Art Déco, la maniglia del tram degli anni Trenta che pubblicizzava i prodotti Campari, per chi viaggiava in piedi, ma anche il manifesto di Marcello Dudovich che raffigurava due amanti su sfondo rosso, il "red passion" ancora oggi legato al brand. Nel 1964 il marchio è presente all’inaugurazione della prima linea metropolitana milanese con un’opera pubblicitaria di Munari. Il rapporto con l’arte continua ad essere un legame indissolubile, nel 2010 gli artisti, Beecroft, Reberger, Nespolo, realizzano le Art Labels, etichette d’artista firmate.
La mostra di Depero è inserita all’interno della Galleria, il titolo vuole mettere in evidenza il bianco e nero delle grafiche pubblicitarie usate dai giornali dell’epoca, create per il marchio Campari. L’artista usava le tecniche grafiche in maniera così magistrale e con tutta una variazione di grigi da rendere infinite sfumature, un risultato così forte nella forma e nella comunicazione da farci immediatamente percepire l’intensità del colore.
Campari e Depero crearono un sodalizio di dieci anni che rinnovò la comunicazione aziendale, l’imprenditore con una moderna visione del prodotto, l’artista futurista con nuovi e rivoluzionari linguaggi artistici e pubblicitari. Le opere sono suddivise in più sezioni, quella dedicata alle grafiche pubblicitarie (sei nicchie con sei grafiche incorniciate da un gioco di specchi), una esperienza immersiva (un viaggio tra opere, oggetti e video), l’ultima con il “Libro unico futurista” (realizzato da Depero nel 1931 con all’interno molti lavori prodotti per Campari), ma anche il “Libro imbullonato” (che prende il nome per essere rilegato con bulloni in acciaio). Sono esposte inoltre dieci opere accompagnate dai rispettivi slogan futuristici scritti e ideati da Fortunato Depero con il poeta Giovanni Gerbino e la mitica bottiglietta del Campari Soda che compie 90 anni, un tronco di cono come un calice rovesciato, inventato dall’artista futurista.
Una famiglia, quella Campari che deve la sua fortuna alla città di Milano. Nel 1860 Gaspare Campari inventa il Bitter rosso rubino, nel 1862 è a Milano e apre la prima distilleria nel retrobottega del Caffè Campari, poi l’apertura del Camparino, posizionati entrambi all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II. Il prodotto era molto apprezzato ma l’intuizione è stata quella di proporlo e legarlo al momento dell’aperitivo, prima di cena, diventando presto un rituale per tutti, da consumare anche al bancone nel Camparino in Galleria. Il figlio Davide, nel 1904, apre lo stabilimento di Sesto San Giovanni, la prima fabbrica, che chiude nel 2005; egli promuove una comunicazione d’avanguardia usando l’arte, il cinema, il design.
Sono famosi i Carosello e tutta la serie di cortometraggi pubblicitari di RAI I e RAI 2, segue anche il mondo tecnologico e digitale e nel 2017 nascono i Red Diares, cortometraggi di circa 12 minuti realizzati da grandi registi italiani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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