Sarà una donna il nuovo garante dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza? Approvata ieri con 25 voti favorevoli e 9 astenuti, la nuova figura istituzionale verrà nominata direttamente dal sindaco, per restare in carica cinque anni. Fondamentale il colloquio diretto con i bambini.
Il garante sarà scelto tra persone residenti a Milano «di indiscusso prestigio e fama» nel campo delle scienze giuridiche, psicologiche, sociali, pedagogiche o delle attività socio-educative e psico-sociali, sia nei servizi pubblici o nel privato. «La voce dei bambini, i nostri cittadini più piccoli, è fondamentale per amministrare bene una città - dichiara l'assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino -. Osservare l'intero contesto sociale dal punto di vista dei più piccoli significa essere attenti a una vità più giocosa e giocabile. Milano deve diventare un laboratorio di diritti». Il compito del garante sarà di vigilare sull'applicazione delle norme nazionali e delle Convenzioni internazionali in tema, a partire da quella delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989 e quella di Strasburgo del 1996.
Cosa chiede un bambino all'ambiente che lo circonda? Una parola immutata: amore. Un piccolo deve sentirsi figlio della sua città, figlio della gente che lo circonda, oltre che della sua famiglia. Per aumentare questo senso di protezione il garante dovrà tenere un collegamento diretto sia con il suo omologo regionale sia con quello nazionale, ma soprattutto con i responsabili dei luoghi che un bambino frequenta: dalla scuola a tutte le strutture d'ambito sanitario e ludico. Promuoverà iniziative di sensibilizzazione pubblica sui diritti dei minori, così come la partecipazione e l'ascolto dei piccoli, a livello individuale e collettivo, laddove vengano prese decisioni che li riguardano.
Oggi la violenza sui minori è molto più subdola e raffinata rispetto a un tempo, in seguito alla diffusione degli srumenti tecnologici dai quali spesso l'infanzia riceve messaggi pericolosi, per questo ogni settore della vita sociale dovrà essere preso in considerazione,
perché i piccoli entrano in ogni decisione politica della vita complessiva del Comune, e non solo. Niente come l'infanzia oggi ci interroga sulla politica, che ci occupi di verde pubblico o di sanità o di nuove famiglie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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