Pdl e Lega compatti scendono in campo per la sicurezza. Per farsi portavoce della paura e del disorientamento che ha assalito i milanesi in questi giorni. Una dimostrazione? Basta andare in via Padova per rendersene conto: in via Giacosa - teatro della sparatoria tra automobili di martedì pomeriggio - non passa un'anima. «Se la criminalità organizzata si sente autorizzata a sparare per la strada in pieno giorno - attacca il consigliere comunale del Carroccio Alessandro Morelli - vuol dire che vige il senso di impunità più assoluto. Ognuno si sente libero di fare quello che vuole. E i cittadini questo le percepiscono». «In un parco di Affori un clochard è stato trovato morto dopo ben tre giorni - rincara la dose il collega Luca Lepore -: la dice lunga sul fatto che ci sono intere fette della città completamente abbandonate a se stesse».
Serve un massiccio controllo del territorio, in sostanza, con tutti i mezzi che l'amministrazione ha a disposizione. Il Carroccio non perde occasione per polemizzare anche sui vigili di quartiere: Pisapia continua a difendere la sua scelta di affrontare il tema della sicurezza con i vigili di quartiere, invece che con i soldati. Ma dove sono? La gente non li vede per la strada. Tute mimetiche o ghisa: la scelta è politica. Ma le strade, per i consiglieri lumbard devono essere presidiate, come i mezzi pubblici. Giuliano Pisapia ha cancellato anche il nucleo speciale dei vigili che viaggiavano sui mezzi come la 90-91. Trattare i ghisa come assistenti sociali, non giova a nessuno - il senso del discorso -: agli agenti della polizia locale che «sono fortemente demotivati per questo ridimensionamento», né ai cittadini, che si sentono insicuri.
La Lega, seguita dal Pdl, torna a chiedere il ripristino dell'operazione strade sicure, inaugurata dalla giunta Moratti nell'agosto 2008, e cancellata in meno di un amen dalla giunta arancione. I seicentotrenta militari che presidiavano le vie più periferiche e difficili della città, da via Padova a Chiesa Rossa, da Quarto Oggiaro alla Stazione Centrale. «A Milano si spara come a Bogotà e a Scampia - polemizza il coordinatore cittadino PdL Giulio Gallera - è ora che Pisapia si svegli dal sonno dell'ideologia. E i milanesi chiedono più sicurezza nelle strade. Per questo raccogliamo le firme per chiedere al sindaco i servizi di pattugliamento di militari e forze dell'ordine nelle periferie, la ricostituzione dei nuclei di polizia locale destinati al controllo del territorio, più agenti nelle strade e un vero e fermo contrasto ai fenomeni di illegalità, troppo tollerati fino ad oggi a partire dalle occupazioni abusive».
Così se la Lega chiede il ripristino delle ordinanze antidegrado, da quella antiprostituzione a «quella sugli affitti, che aveva permesso di fare pulizia in via Padova, dove tutti gli appartamenti sono privati» ricorda Luca Lepore, il PdL punta a chiedere più forze dell'ordine per le strade. Secondo la Lega «la revoca dell'ordinanza di via Padova è stata irragionevole e irresponsabile - attacca Lepore - e l'amministrazione dovrebbe chiedersi se ha la coscienza a posto, se per la sicurezza ha fatto tutto quello che deve fare. La verità è che da un anno la sicurezza è stata derubricata dall'agenda del Comune e parti del territorio a fatica recuperate diventano zone deserte».
Partirà dal mercato di De Angeli, nel fine settimana, la raccolta di firme del Carroccio per chiedere il ritorno dei militari nelle strade. Una mobilitazione che avrà il suo culmine nella due giorni finale, il 20 e 21 ottobre, con l'allestimento di 50 gazebo.