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Ora sono georgiani i re dei furti in casa, poi cileni e albanesi

Il vecchio grimaldello e i social le loro armi. Un decalogo per "blindare" l'appartamento

Ora sono georgiani i re dei furti in casa, poi cileni e albanesi

Nel mezzo delle notti d'estate i topi d'appartamento festeggiano a loro modo le vacanze. Usano i vecchi metodi, ma sfruttano anche il supporto dei social network per entrare indisturbati negli appartamenti altrui.

Per questo motivo si rincorrono i decaloghi con i consigli per delle ferie tranquille, l'ultimo è stato diffuso dall'Anaci Milano, l'associazione che riunisce 1.400 amministratori di condominio tra città e provincia. I profili e le tecniche usate dai ladri, ricostruiti grazie al supporto dei carabinieri, tracciano un quadro di delinquenti moderni, ma legati ai vecchi metodi. Altalenanti tra il grimaldello e lo smartphone. I più organizzati sono i georgiani, seguiti dai cileni e da «batterie» estemporanee formate da italiani, romeni e albanesi. Secondo i carabinieri sono loro che studiano i colpi e utilizzano tutto l'armamentario da professionisti. «A questi si affiancano dei ladri da razzia, quelli che colgono l'occasione di una finestra lasciata aperta entrano e arraffano quello che trovano - spiega il capitano Fabio Manzo - e questi sono per lo più ladruncoli italiani, rom e stranieri di varie nazionalità».

I consigli base per evitarli partono dal non pubblicare le informazioni dei proprio spostamenti sui social, da dove i malintenzionati potrebbero capire di avere campo libero, controllare sempre di aver chiuso correttamente porte e finestre perché «quasi più nessuno accede dalla porta d'ingresso, entrano soprattutto dalle finestre», precisa Manzo. Dotare porta e serramenti di spranghe, rosette di sicurezza o cilindri con chiave punzonata. E infine mantenere buoni rapporti con amici e vicini: possono infatti sia essere «sentinelle» pronte a chiamare le forze dell'ordine, sia aprire e chiudere casa con regolarità per fornire la percezione di un appartamento abitato.

Così come sono sette i consigli proposti, sono altrettante le tecniche più utilizzate dai topi d'appartamento. La prima è il bumping: si introduce una «chiave maestra» nella serratura e, dando un colpo leggero nella parte posteriore, si fanno saltare i cilindri. La seconda è l'impressioning che consiste nell'inserire una lamina fine di alluminio deformabile che si adatta con piccoli movimenti ai denti della serratura e crea una copia della chiave al momento. C'è poi il vecchio grimaldello, usato per manipolare sistemi interni di blocco della serratura, che agisce come una chiave. Il trapano non è tra i più silenziosi, ma richiedere destrezza: dopo aver forato la cornice della finestra, si inserisce un fil di ferro con cui si gira la manovella e si attiva il meccanismo di apertura. C'è poi il segno, tecnica su cui si sono costruite diverse leggende: i ladri inseriscono un pezzo di plastica grande come una moneta nella cornice della porta, dopo qualche giorno ripassano e se è rimasto al suo posto sanno che la casa è vuota. Esiste anche una versione con un sottile filo tra porta e stipite. E una variante simile, un pezzetto di carta incastrato nella porta, si vedeva anche nel celebre film «La stangata» con Robert Redford. L'ultimo è la classica scalata: i ladri si arrampicano sull'edificio o si calano dal tetto e sfruttano una finestra dimenticata aperta.

I furti in appartamento comunque calano circa del 10 per cento all'anno, in Italia sono da poco scesi sotto i duecentomila all'anno, mentre a Milano

sono passati dai 6.163 del 2017 ai 5.192 del 2018. Almeno a leggere le statistiche ufficiali, perchè sono in molti a non sprecare il tempo per fare une denuncia che nella quasi totalità dei casi non avrà alcuna efficacia.

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