Guerra in Ucraina

Già 7mila rifugiati. E "Sheva" dona un centralino in lingua ucraina

Allo 02.02.05 tutti i servizi utili. L'ex bomber: "Milan offrirà campus"

Già 7mila rifugiati. E "Sheva" dona un centralino in lingua ucraina

Un servizio telefonico di ascolto e orientamento in lingua ucraina per aiutare le famiglie e i tanti giovani in fuga dalla guerra a trovare informazioni su servizi sociali, consulenze legali, permessi di soggiorno, offerta scolastica, attività sportive, perché l'integrazione si crea anche sui campi da calcio o da basket. E lo sa bene l'ex campione del Milan Andrij Shevchenko, ucraino, che alla propria gente rifugiata in città ha voluto donare un servizio molto concreto. Ha lanciato ieri accanto al sindaco il centralino «Insieme per l'Ucraina» 02.02.05, attivo da fine aprile (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18) e collegato ai servizi del Comune. «Ci siamo sentiti spesso per capire come potesse contribuire con una donazione e l'idea di un centralino di aiuto interamente in lingua ucraina è originale e necessaria - commenta Beppe Sala -. Il tema che ci preoccupa di più non è la prima accoglienza ma l'integrazione».

Il bilancio degli arrivi registrati dalla prefettura è arrivato a quota 7mila, e tra questi ci sono 3mila minori e 650 minori non accompagnati. Un conto ovviamente in difetto, non calcola quanti sono arrivati direttamente da parenti o amici residenti in città e non si ancora registrati. «Sappiamo dal primo giorno da che parte stare, contro il guerrafondaio Putin e per il popolo ucraino, e faremo tutto quello che serve per aiutarlo qui e là» assicura Sala. E «Sheva» ringrazia ripetutamente «il popolo italiano e i milanesi per tutto quello che stanno facendo per il mio Paese. Il numero diretto servirà anche a indirizzare chi non si è ancora registrato e aiuterà i tanti ragazzi venuti in Italia a finire la scuola, studiare l'italiano, inserirsi nel modo migliore nella comunità, anche su un campo di calcio o basket». Anticipa che «Fondazione Milan metterà a disposizione campus estivi per giocare».

L'ex bomber del Milan e della nazionale ucraina sul conflitto sottolinea che la sua «gente desidera, noi desideriamo fare parte dell'Europa, e l'Europa dovrebbe mettere più pressione, dobbiamo fare di tutto per portare la pace. Il mio popolo sta cercando di difendersi, difendere la propria casa e un futuro libero». L'infoline supporterà i profughi nell'iscrizione ai servizi per l'infanzia e scolastici, fornirà informazioni sulla gestione della Dad dall'Italia sulle procedure per richiedere il permesso di soggiorno e quant'altro. Se necessario sarà possibile prenotare colloqui in presenza. Fondazione di Comunità Milano gestirà la donazione. Tra gli obiettivi del progetto c'è anche quello di mappare il bisogno e le priorità per organizzare successivamente, ad esempio in occasione della ripresa scolastica a settembre, le risposte adeguate.

Al «Fondo Milano Aiuta UcrainaZ lanciato a inizio marzo dal Comune hanno già contribuito oltre 350 donatori.

Il Municipio 6 invece ha aperto ieri la raccolta di «manifestazioni di interesse» di enti, cittadini, realtà commerciali che vogliono offrire gratis beni o servizi da mettere a disposizione per i rifugiati, da cure dentistiche alla seduta dal parrucchiere, voucher o coupon per negozi e locali.

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