Chiara Campo
Nel gennaio 2012 l'allora presidente del consiglio comunale, Basilio Rizzo (che oggi siede sui banchi dell'opposizione) scrisse una lettera al sindaco Giuliano Pisapia per «manifestare il disagio» di fronte a un elenco di assunzioni a chiamata diretta che si andava ad allungare settimana dopo settimana. A pochi mesi dalle elezioni il conto (economico) dei contratti a persone assunte in modo fiduciario aveva già sforato i due milioni di euro. Si capiva bene il «disagio» di un esponente della sinistra radicale che si era speso in campagna elettorale su impegni come «regolarizzazione dei precari» e «valorizzazione delle risorse interne». Questa volta Rizzo si è candidato sindaco contro Beppe Sala, ma probabilmente balzerà comunque sulla poltrona sapendo che in meno di cinque mese Beppe Sala ha già superato il «compagno» Pisapia. Ha già firmato 55 contratti cosiddetti «articoli 90» e «articoli 110». Si tratta di quella schiera di collaboratori che sindaco e assessori possono arruolare su chiamata, senza gara o concorso, visto che è personale a supporto degli organi politici (e scade con il mandato). La spesa - che potrebbe ovviamente crescere nel tempo - è già arrivata a quasi 3 milioni di euro all'anno contro i circa due dell'ex giunta Pisapia. Un milione in più. E nella lista vari ex consiglieri di Pd, Sel e Radicali «trombati» elle urne, esponenti dem, fedelissimi del sindaco in Expo e in campagna.
Il confronto. Dalla tabella del Bilancio 2015 dedicata al costo del personale non a tempo indeterminato si legge che l'ex giunta Pisapia quasi a fine mandato aveva registrato contratti «articolo 90» per 1,4 milioni di euro e dirigenti «articolo 110» per 262mila euro (48 in tutto), per circa 1,9 milioni. Poco superiori nel numero ma più pesanti le 55 di Sala: si arriva già oltre i 2,8 milioni all'anno. L'ufficio stamoa del Comune precisa che alla cifra di Pisapia «vanno aggiunte le figure di portavoce del sindaco, capo ufficio stampa e vice (assunti con incarichi di collaborazione) i cui compensi ammontavano a 336.132 euro». Va ricordato però che c'è già stato un richiamo bipartisan in aula al sindaco per un almeno un paio di co.co.co «d'oro» lanciati in estate con bandi flash: sono stati arruolati il suo ex capo della comunicazione in Expo Roberto Arditti (in due anni e mezzo incasserà 170.800 euro per tenere i rapporti tra il sindaco e le altre istituzioni) e lo spin doctor Marco Pogliani (anche per lui in due anni e mezzo 178.483,85 euro per le strategie di comunicazione). La sinistra ha parlato anche in quel caso di «incarichi fiduciari», anche se inquadrati fuori dagli art.90. La «distanza» Sala-Pisapia si aggira intorno al milione.
Ma andiamo all'elenco. In diversi casi si tratta di personale riconfermato negli anni da giunte di diverso colore (alcuni contratti nell'ufficio stampa risalgono già a i tempi degli ex sindaci Albertini o Moratti). Tra le new erntry di peso si è già parlato del capo di Gabinetto Mario Vanni (194.400 euro l'anno), ex tesoriere Pd e uomo ombra del sindaco in campagna, o di Valentina Morelli (84.830 euro) al fianco di Sala per la comunciazione lungo il Decumano e tra i banchetti elettorali. Di area Pd sono Matteo Mangili (arruolato nel Gabinetto del sindaco), l'ex consigliera Anna De Censi non rieletta in aula ma recuperata all'assessorato allo Sport (con contratto da 52mila euro l'anno), Fabrizio Vangelista.
Ex sindacalista del Sunia e attiva in campagna anche Silvia Davite, ora nello staff dell'assessoe alla Sicurezza Carmela Rozza.
Non è stato eletto ma lavora nel Gabinetto del sindaco Luca Gibillini,ex consigliere Sel, e dalla stessa area provengono Fabio Larocca e Davide Agazzi, assunti dall'assessore Cristina Tajani. ianni Confalonieri (162.871 euro), ex fedelissimo di Pisapia ha scelto di sostenere Sala fin dalle primarie (a differenza dell'ex sindaco) ed è stato riconfermato a Palazzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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